I FURBETTI DEL BONUS COVID PARTITE IVA, AUDIZIONE DEL PRESIDENTE dell’INPS Prof. Pasquale Tridico: l’esigenza era pagare subito. Nemmeno una autodichiarazione ?

 

Dr. Pietro Cusati

(Giurista – giornalista)

 

Una immagine dell'irriverente Pasquale Tridico (Presidente INPS) che sembra dire a tutti gli italiani: "Non siete nessuno, cosa volete ?"

Roma ,15 agosto 2020 Il Presidente dell’Inps, il Prof. Pasquale Tridico, in audizione in commissione Lavoro alla Camera dei deputati sul caso bonus ha affermato: “Con il Cura Italia il governo ha risposto mettendo a disposizione 10 miliardi e cercando di dare una risposta veloce ai cittadini. Erano momenti convulsi, con cittadini che assalivano i negozi, l’istituto ha risposto in modo efficace in 15 giorni, predisponendo una misura che non esisteva. Il bonus per gli autonomi. Lo ha elargito in 15 giorni, come chiesto dal governo”.”La procedura costruita dall’amministrazione si basa sulla legge, basandosi sui nostri archivi, si attinge alla presenza o meno di altri fondi previdenziali obbligatori”. “Gli approfondimenti dell’Inps sulla posizione di chi ha richiesto il bonus sono in corso ancora oggi”.”Nel periodo di covid l’esigenza era pagare e non controllare, pagare subito e poi controllare, questo è fatto”.”Questa notizia non è uscita dal sottoscritto né direttamente né indirettamente, nel modo più assoluto”.”Da fine aprile l’antifrode si è concentrata sulla percezione dei bonus da parte di chi fosse iscritto ad altre forme previdenziali. Sulla base di ciò l’antifrode manda ad altre direzioni una tranche di 40 mila soggetti che risultavano presenti e iscritti a un’altra forma di previdenza. Per evitare comportamenti fraudolenti l’attenzione si è concentrata sugli amministratori locali”.”Il 7 agosto 2020  mi chiama il direttore del quotidiano  Repubblica e mi dice: ‘Abbiamo scoperto che cinque parlamentari hanno percepito il bonus’ e mi chiede i nomi. Ma i nomi dei politici che hanno preso il bonus non li abbiamo dati. Sono usciti perché si sono autodenunciati. La notizia, pubblicata poi da Repubblica il 9 agosto 2020, non è uscita dal sottoscritto né direttamente né indirettamente. E’ stata una notizia trafugata e io ho già avviato un audit interno”. “L’estrema semplificazione dei requisiti di accesso alla misura” del bonus per gli autonomi previsto dal Cura Italia “rischiava di essere appetibile a chi fa delle frodi la sua missione . La direzione centrale Antifrode ha attivato così un controllo parallelo, diverso a seconda della prestazione ma uguale come output. L’attività ha consentito di individuare oltre 3mila matricole aziendali evitando elargizioni non dovute”.Il Garante per la protezione dei dati personali sulla base della normativa vigente ha fatto rilavare che la privacy non è d’ostacolo alla pubblicità dei dati relativi ai beneficiari del contributo laddove, come in questo caso, da ciò non possa

evincersi, in particolare, una condizione di disagio economico-sociale dell’interessato. Ciò vale, a maggior ragione, rispetto a coloro per i quali, a causa della funzione pubblica svolta, le aspettative di riservatezza si affievoliscono, anche per effetto dei più incisivi obblighi di pubblicità della condizione patrimoniale cui sono soggetti. Il Garante per la Privacy ha comunicato che sarà aperta una istruttoria in ordine alla metodologia seguita dall’INPS rispetto al trattamento dei dati dei beneficiari e alle notizie al riguardo diffuse. Inoltre Il Garante per la protezione dei dati personali ha inviato una richiesta di informazioni all’Inps di conoscere, in particolare, quale sia la base giuridica del trattamento effettuato  sui dati personali dei soggetti interessati, l’origine e tipi di dati personali trattati, riferiti alla carica  di parlamentare e amministratore locale e regionale, le  modalità con cui è stato effettuato il trattamento, con specifico riguardo all’operazione di “raffronto” dei dati personali dei soggetti richiedenti o beneficiari del bonus, con quelli riferiti alla carica di parlamentare e amministratore locale e regionale, l’ambito del trattamento ed  eventuali comunicazioni a terzi di tali dati. In un Paese come il nostro  ci sono 115 miliardi di evasione fiscale e contributiva, dove ci sono danni fraudolenti a danno dell’INPS? In un periodo “particolarmente terribile”perché il Presidente dell’INPS Pasquale Tridico non fa i nomi? “I nomi non li ha dati l’INPS, l’Istituto garantisce la privacy. Si sono autodenunciati negli ultimi giorni sia i politici locali sia i politici nazionali, così come avvenuto per un ex brigatista che percepiva il reddito di cittadinanza a norma di legge vigente”.“Non i nomi ma la notizia”, ha spiegato Tridico, ricordando che l’Inps da sempre, nel corso dei 120 anni di storia, ha

 

segnalato anomalie ed è stato vittima di azione fraudolenta.

 

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