La via della Verità

 

 

Avv. Angelo Giubileo (scrittore)

 

avv. Angelo Giubileo

“Sobek, signore di Bakhu, è a oriente di questa montagna; il suo tempio è di pietra da taglio. Sulla cima di questa montagna c’è un serpente … ‘Colui che è sulla sua montagna e che è nel suo fiato infuocato’ è il suo nome. Ora, dopo il mezzogiorno, volse il suo occhio contro Ra e si verificò un arresto per la barca (di Ra) è una grande confusione nella navigazione, perché inghiotti’ 1 cubito e 3 palmi dell’acqua. Allora Seth gli lanciò contro la sua lancia di rame e gli fece sputare tutto quello che aveva inghiottito. Poi Seth (gli disse) ‘… Tu che hai visto da lontano ma hai chiuso l’occhio, mi sia consegnato il tuo occhio! Nascondi la tua testa perché si possa navigare! … Eccoti in lacci. È quello che era stato ordinato prima a tuo riguardo’. Allora Ra tramonto’ in vita, nel suo orizzonte. Io conosco gli ordini di coloro che sanno perché Apofi è punito … (da Il Libro dei Morti, capitolo CVIII, trad. Edda Bresciani).

 

Emergono qui distintamente i due diversi canoni dell’Occidente e dell’Oriente. I canoni sono rappresentati dai diversi orizzonti del percorso che l’occhio vede. L’orizzonte è l’eclittica, in senso stretto il Sole che compie i due diversi viaggi diurno e notturno; e pertanto l’orizzonte del percorso a Occidente è il tramonto, inteso come riposo, e a Oriente è l’alba, intesa come elevazione e quindi azione. L’alba e il tramonto rappresentano i due punti esatti di congiunzione dell’intero viaggio, alla confluenza dei due fiumi, celeste e terrestre (tra i cui nomi corrispondenti sono Auriga e Eridano), dopo l’apertura dell’uovo cosmico e l’interruzione dell’unica via Lattea, che ne segnava il limite e il percorso, e la separazione tra cielo e terra. La via della Luce conduce dunque al riposo, mentre la via delle Tenebre al sacrificio (o rito delle offerte) della vita. E tuttavia, a differenza di quanto è riportato nel capitolo del Libro dei Morti summenzionato, noi uomini “non conosciamo gli ordini!”. Ne’ possiamo sapere dove ci condurrà il  nostro viaggio, il viaggio di ognuno, di ogni ente o cosa che sia, e soprattutto se esso avrà mai fine. E ALLORA DI VIA RESTA SOLTANTO UNA PAROLA CHE È (Parmenide di Elea).

 

 

 

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