Aldo Bianchini
SALERNO – Sembra, ma la cosa va meglio accertata, che ad una prima domanda da parte dei raggruppamenti politici i consiglieri uscenti e ricandidati e tutti gli altri candidati per la conquista di un seggio nel Consiglio Regionale della Campania abbiano risposto in coro: “Mai chiesto il bonus Inps di 600 e 1.000 euro”.
La domanda evidenzia, però, un vulnus molto chiaro; è stata posta subito dopo la conclusione della chiusura per l’emergenza sanitaria e non è stato preteso in cambio un adeguato carteggio a dimostrazione della buona fede del candidato.
Personalmente ne ho scoperto almeno uno che ha richiesto e già incassato il bonus di 600 euro per i mesi di marzo e aprile ed è in attesa di intascare quello di maggio per 1.000 euro.
Ma chi è costui che, in aperta violazione delle norme non scritte relative alla “opportunità politica” ?
Vi renderete conto amici lettori che, visto come è andata per l’INPS che si è rifiutato di pubblicare l’elenco degli oltre duemila nominativi che hanno percepito il bonus pur essendo personaggi pubblici (deputati, senatori, consiglieri regionali – provinciali e comunali), difficilmente un modesto giornale di provincia (come questo che state leggendo) possa assumersi la responsabilità di pubblicare il nome e il cognome dell’incauto percettore del bonus che evidenzia un alto tenore di vita.
Io personalmente resto, però, a disposizione delle varie componenti politiche e delle competenti autorità (leggasi Guardia di Finanza che potrebbe intervenire per scandagliare la trasparenza della dichiarazione dei redditi 2018 dell’interessato infedele) per qualsiasi altra precisazione; anche se le segreterie provinciali dei vari partiti interessati potrebbero facilmente attingere il dato (generalità del percettore) direttamente dall’Inps o richiedendo una specifica ulteriore dichiarazione a tutti i candidati provenienti da una zona abbastanza ristretta (Piana del Sele – Cilento – Vallo di Diano Alto Sele) che evidenzia una cinquantina di candidati spalmati su quasi tutti i partiti.
Operazione abbastanza semplice, ma bisogna volerla; ed a questa esigenza gli stessi partiti sembrano abbastanza sordi. Mancano, però, ancora sei giorni prima che si aprano le urne e almeno un provvedimento cautelativo sembra davvero essere una esigenza primaria a salvaguardia della moralità interna agli stessi partiti che rischiano di ritrovarsi con un consigliere regionale eletto ma inquinato da una mossa sbagliata.
Quella che sto descrivendo è stata, se ben ricordate, una esigenza primaria avanzata dallo stesso Matteo Salvini che all’indomani dello scandalo bonus-Inps ha pomposamente dichiarato: “Saranno esclusi dalle liste dei candidati tutti coloro che hanno intascato il bonus contro ogni regola di opportunità politica”.
Finisce qui la sesta puntata di questa storia; appuntamento a dopo le elezioni sperando che le segreterie provinciali dei partiti alle quali invierò il presente articolo si dispongano almeno ad una serena lettura.