L’uomo e il cane

 

 

Angelo Giubileo

(Avvocato – Scrittore)

 

Durante il corso di questa pandemia, almeno qui in Italia e in particolare per quanto accade a Salerno, abbiamo potuto constatare come al cane siano stati garantiti alcuni diritti preclusi all’uomo; mentre all’uomo siano stati imposti alcuni doveri o obblighi esclusi al cane.

Fino a qualche anno, forse qualche decennio fa, in giro era piuttosto normale vedere persone andare a passeggio con un cane, molto spesso dotato di museruola. Oggi, in tempo di Covid, è invece assolutamente normale vedere persone con la mascherina andare a passeggio con un cane molto spesso sprovvisto di museruola. Inoltre, al cane è stato riconosciuto una sorta di diritto alla passeggiata, che invece è stato escluso all’uomo, tranne che egli stesso conducesse a passeggio il proprio cane o quello di altri. Con obbligo per l’uomo, se richiesto, di procedere a farsi identificare; per il cane, invece, nessun obbligo d’identificazione.

Ancora: già prima del Covid e da più tempo, il cane ha avuto naturalmente riconosciuto una sorta di diritto libero alla deiezione (da deicere= gettare giù o fuori); mentre, nel caso che il cane sia accompagnato da una persona, vigeva e vige per quest’ultimo l’obbligo di raccogliere gli escrementi solidi, non anche liquidi, e depositarli con ogni dovizia e accuratezza nei cestini dei rifiuti pubblici eventualmente siti lungo il percorso. In epoca di Covid, è accaduto anche che la persona abbia trovato i bagni pubblici chiusi e quindi si sia trovato nella condizione piuttosto spiacevole di non poter esercitare localmente il proprio diritto naturale alla deiezione di cui detto.

E allora non è certo un caso se, a passeggio senza cane, sento sempre più spesso alcuni passanti rivolgersi al proprio, almeno credo, cane in modo amorevole e affettuoso, con espressioni come “vieni da papà”, “ascolta mamma tua”, o altre di specie simili.

 

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