il Quotidiano di Salerno

direttore: Aldo Bianchini

homo Homini lupus

Stefano Antonello Aumenta

(dirigente bancario – presidente Pro Loco Sassano)

L’autore latino Plauto nel III sec. A.C. elaborò il brocardo che fa da titolo a questo articolo.

Spostiamoci nel XVI secolo e ritroviamo lo stesso motto, nelle opere del filosofo britannico Thomas Hobbes.

Saltiamo di botto all’8 aprile 2021 e lo stesso concetto viene enunciato da Mario Draghi, il nostro Presidente del Consiglio, in una conferenza stampa.

Volutamente ho scritto l’homo iniziale, del titolo, con la lettera minuscola in quanto questi tre semplici sostantivi enunciano una profonda verità : l’uomo è un famelico lupo nei confronti dei suoi stessi simili.

Ma i lupi a differenza degli uomini non mangiano altri lupi.

Tornando al Presidente Draghi, molto riservato ed educato nelle sue poche esternazioni, nella conferenza stampa sopra citata, non ha potuto esimersi da stigmatizzare gli scaltri individui che, pur di sopravvivere, usano amicizie e parenti per farsi vaccinare e scavalcare le file di chi ne avrebbe maggior diritto.

Chi vuole arrivare primo alla sicurezza, ignora che il nostro destino è sconosciuto e volerlo anticipare ad ogni costo, potrebbe causare eventi ed accadimenti che non ci è dato conoscere in anticipo.

Neanche la Cultura ed i classici ci hanno insegnato qualcosa a riguardo.

A nulla è valso il passo del Manzoni che descrive Don Rodrigo quando scopre di essersi ammalato di peste dopo una sera di bagordi :

“Tutt’a un tratto, sente uno squillo lontano, ma che gli par che venga dalle stanze, non dalla strada. Sta attento; lo sente più forte, più ripetuto, e insieme uno stropiccìo di piedi:  un orrendo sospetto gli passa per la mente. Si rizza a sedere, e si mette ancor più attento; sente un rumor cupo nella stanza vicina, come d’un peso che venga messo giù con riguardo; butta le gambe fuor del letto, come per alzarsi, guarda all’uscio, lo vede aprirsi, vede presentarsi e venire avanti due logori e sudici vestiti rossi, due facce scomunicate, due monatti, in una parola; vede mezza la faccia del Griso che, nascosto dietro un battente socchiuso, riman lì a spiare…”

Ma, ancora di più, nulla ci ha insegnato il passo, un po’ più avanti, quando Renzo, la vittima, vede il malvagio Don Rodrigo indicato da Fra Cristoforo, il buon frate :

 

“Renzo intanto, girando, con una curiosità inquieta, lo sguardo sugli altri oggetti, vide tre o quattro infermi, ne distinse uno da una parte sur una materassa, involtato in un lenzuolo, con una cappa signorile indosso, a guisa di coperta: lo fissò, riconobbe don Rodrigo, e fece un passo indietro; ma il frate, facendogli di nuovo sentir fortemente la mano con cui lo teneva, lo tirò appiè del covile, e, stesavi sopra l’altra mano, accennava col dito l’uomo che vi giaceva…”

Ho riletto il mio articolo e mi sono reso conto di aver fatto troppe citazioni classiche, poi mi sono ricordato che la nostra cultura meridionale, abituata ai soprusi ed alle angherie dei potenti e dei ricchi, aveva redatto un importante saggio sull’antropologia umana, dividendo l’umanità in quattro grandi categorie :

 

“Gli Uomini, gli uomminicchi, i quaquaraquà ed, infine, i peggiori gli uomini di m…”

 

aprile ’21

 

1 Commento

  1. Carissimo AMICO, Stefano Antonello Aumenta,mondo è stato e mondo è! La natura dell’uomo è stata da sempre egoistica,in questi periodi difficili della pandemia mettiamo da parte gli istinti,la malvagità,la malizia degli uomini, i proverbi pessimisti,le azioni di sopraffazione,il proprio prossimo non è un nemico e sforziamoci di amare di più i nostri simili, di migliorare i legami di amicizia e cerchiamo di vedere,possibilmente, il bicchiere mezzo pieno.L’uomo non è e non deve diventare lupo per l’uomo,siamo uomini!

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