PADULA: da Montesano a Padula, attentato alla vita degli alberi secolari … e il Comune ?

 

Aldo Bianchini

PADULA –  Gli alberi secolari sono patrimonio dell’umanità in genere, diventano ancora più preziosi quando insistono in un territorio a ridosso di un monumento come La Certosa di Padula che è considerata vero e particolare patrimonio dell’umanità.

Dopo lo scempio registrato a Montesano/Marcellana dove un vigile urbano, forse da solo, decretò la morte di alcuni alberi secolari posti ai margini della strada statale che dallo scalo porta nel centro storico, ecco riaffiorare la questione degli alberi secolari di Padula; un problema che l’ottimo giornalista Antonio Sica nel marzo del 2017 pose all’attenzione dell’allora amministrazione di Paolo Imparato.

<<“Salviamo gli alberi ultracentenari di Padula”. L’appello di alcuni cittadini padulesi è stato raccolto nei giorni scorsi e rilanciato sul gruppo di discussione Facebook “Padula nel Mondo – Passato e Presente in the World”, creato da Mimmo Domenico Trezza per valorizzare la città della Certosa di San Lorenzo. Gli alberi ultracentenari di Padula sono tre, e insieme rappresentano ben 2mila e 200 anni di vita: oltre al Tiglio di Piazza San Francesco, davanti al conosciutissimo convento, che porta ancora discretamente bene i suoi 550 anni, ci sono anche il Castagnone sulla Strada Provinciale per Arena Bianca che raggiunge e supera i 700 anni, e il Pino Marittimo sito sulla strada Comunale Starza, di circa 450 anni>>, questo in sintesi il succo del problema sollevato dal giornalista di Italia/2 TV.

Da allora niente è stato fatto e nessuno si è deciso a risolvere il grave problema mostrando un reale interesse per la conservazione della natura attraverso una pianificata e corretta manutenzione; e il tempo è passato con notevole ulteriore degrado di quei capolavori (gli alberi secolari sono capolavori) che la natura ci ha offerto.

In queste ultime settimane un singolo sciagurato o una banda di scellerati ha preso di mira l’albero più vecchio, quello che si trova sulla provinciale da Padula verso Arena Bianca; più di settecento anni di storia minati alla base. Hanno praticato appositi buchi nel fusto dell’albero, a pelo terra, ed in questi buchi hanno appiccato il fuoco che ha divorato dall’interno l’intero fusto che si è notevolmente indebolito e rischia di cadere sulla carreggiata stradale con grave pericolo per l’incolumità della gente.

Passano i giorni e nessuno si agita per affrontare e risolvere il problema; innanzitutto per il grande albero di 700 anni e poi per gli altri due che andrebbero curati e risistemati con una spesa anche modica.

E pensare che all’ombra dei rami e delle foglie dell’ultra cinquecentenario tiglio di Piazza San Francesco sono state, tra l’altro, girate le scene principali del famoso film di Lina Wertmuller (recentemente scomparsa) con Giancarlo Giannini e Candice Bergen dal titolo: “La fine del mondo nel nostro solito letto in una notte piena di pioggia” nel non lontano 1978; fu un momento particolarmente gioioso sviluppatosi in uno scenario di folla mai vista.

 

E adesso cosa fare ? la soluzione è unica, il neo sindaco Michela Cimino si faccia subito carico del problema e sferzi le competenti istituzioni a muoversi; altrimenti ripieghi sulla soluzione più comoda: “Chiami al telefono il suo collega sindaco di Montesano e si faccia spiegare come interagire con un volenteroso vigile urbano per il taglio radicale del problema.

 

 

 

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