Aperture fuori dal coro

 

da Antonio Cortese (giornalista)

Luciano Canfora alle telecamere di Telenuova, in un appuntamento serale che oramai va facendosi consueto, più per necessità palesi che di palinsesto, ha umilmente alzato la voce con discreta severità di lui solita, sulle emergenze ospedaliere in Campania. A differenza degli altri appelli politici, il sindaco sarnese ha evidenziato il limite da superare delle iscrizioni a numero chiuso presso le facoltà di medicina, per far sì che più gente sia invogliata e operativa nel settore; oltre a chiedere la disponibilità dei laureandi stessi (un po’ come in quasi tutte le realtà europee specie in America o nei Paesi sviluppati o emergenti dell’est). Ovvero il problema oltre che strutturale, poiché il presidio di Sarno con quello nocerino coi rispettivi 118, ha nei mesi scorsi effettuato oltre duecentomila interventi, accogliendo anche dal bacino napoletano e salernitano, é la carenza di medici. L’intervistato ha affermato che : “..una simile realtà ospedaliera non può in condizioni straordinarie essere regolata da misure ordinarie” sottacendo un parere negativo a restrizioni e protocolli inadeguati laddove vengono impediti dal lavoro professionisti a discapito di altrettanti costretti ad ore di straordinario che non fanno altro che aumentare stress, fatica e indebolimento delle linee a seconda dei reparti. Già ritenere questi centri ospedalieri “presidii” la dice lunga su come l’amministrazione regionale debba tenerli in conto: trasformare percezione e quindi preminenza nell’agro a livello strutturale sarebbe quindi il primo rigo della lista della spesa a Santa Lucia.

 

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