“Procida Capitale della Cultura 2022” ,una occasione per tutta la Regione Campania, solo se il Meridione cresce in un rinnovato senso di cooperazione il paese va avanti.

 

da Pietro Cusati

 

D sinistra: il sindco di Procida, il sindaco di Napoli, il Presidente della Repubblica e il governatore della Campania, per Procida capitale italiana della cultura 2022

Procida 10 aprile 2022. La cultura non isola, è sinonimo di pace, la sua autenticità sta nella capacità di promuovere la comunicazione e la cooperazione. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, è intervenuto agli eventi organizzati in occasione della cerimonia inaugurale di Procida Capitale della Cultura 2022. Ad attendere il Capo dello Stato c’era un ragazzo ucraino, Glib e alcuni bambini delle scuole primarie. Una signora  gli ha offerto una limonata, il caratteristico dolce di Procida “la lingua di Procida”. La cultura attrae turismo. E rende questo turismo più maturo, più capace di conoscere e apprezzare e non solo di guardare distrattamente. “La cultura non isola” è il motto che avete scelto. Questa scelta fa comprendere che Procida ha accettato la sfida”. L’energia della cultura deve soccorrerci per fermare la guerra. Costruire la pace è un impegno che richiama i valori più profondi, a partire dal diritto di ciascuno a vivere in libertà, a scegliere il proprio destino”. ‘’Siamo travolti da immagini che pensavamo di aver consegnato all’archivio degli orrori non ripetibili nel nostro continente, invece altri nuovi crimini stanno travolgendo l’Europa. L’energia della cultura deve raggiungerci per costruire la pace. Il patrimonio culturale genera umanesimo: queste sono le risorse che permettono ai popolo di ripartire e di dialogare. Da questa isola deve giungere un messaggio di speranza e di volontà di speranza. Nell’ex convento di Santa Margherita, i saluti del Sindaco di Procida, Raimondo Ambrosino, del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca, del Presidente della camera dei deputati, Roberto Fico, del Ministro della cultura, Dario Franceschini e del Direttore di Procida Capitale della Cultura, Agostino Riitano, lo studente Giovanni D’Antonio, vincitore delle Olimpiadi di filosofia, ha tenuto una lectio sul tema della speranza.  «Esprimo un forte e sincero apprezzamento per chi è coinvolto nell’organizzazione di questo ricco programma di eventi . Procida è chiamata a raccontare l’importanza primaria della cultura. La cultura è un capitale, da valorizzare e su cui investire, lo è come somma delle espressioni dell’impegno umano, lo è come somma dell’eredità lasciata dagli umani sulla terra. Quello che è un luogo appartato come un isola, diverrà per un anno il posto da cui si irradierà la cultura. Procida come laboratorio operoso e responsabilità affascinante per i cittadini e per coloro che amano l’isola: voi cittadini di Procida siete protagonisti, nella logica di quella partecipazione che sta alla base di tutto. L’isola è tra quelle minori del Mediterraneo, e ricorda che siamo tutti centro e periferia, metropoli e piccolo borgo, isola e terra ferma. Procida ha raccolto la sfida, la cultura non è una nicchia, non è separata dal tessuto sociale, ma bellezza che si trasmette, pensiero che arricchisce, etica ed emozione. Procida è stata officina di mutamenti, passioni ed idee, un tempo luogo fortificato e di reclusione, oggi aperto e di accoglienza con una comunità che vuole valorizzare territorio e bellezze.  “Il mare è ricchezza, è vita e solidarietà, il mare è relazione tra i popoli. Procida capitale è un occasione per tutta la regione: solo se il Meridione cresce in una rinnovata senso di cooperazione il Paese va avanti».Il sindaco di Procida Raimondo Ambrosino ha ricordato l’esigenza di costruire relazioni con il resto del mondo: «L’isola di Procida è densamente popolata, ma non ha mai vissuto autonomamente, ha invece sfamato i suoi cittadini grazie al mare e grazie alle relazioni che esso porta con il resto del mondo. Per cui Procida ha una cultura dell’accoglienza, e si è visto anche con il programma di accoglienza dei migranti che è stato attivato anni fa, quando questo era un tema particolarmente caldo. Le diverse nazionalità hanno convissuto con noi creando una cultura cosmopolita che ci caratterizza. L’isola come un luogo dove si stringono e costruiscono nuove relazioni, dove accoglienza e apertura al diverso sono le parole d’ordine». Vincenzo de Luca, presidente della regione Campania ha detto: «Abbiamo creduto in questo progetto e ci lavoriamo da due anni, quando in Europa e in Italia c’era tutto un altro clima, lo slogan è, appunto, la cultura non isola. L’obiettivo è il rilancio dell’economia turistica nella regione Campania. Procida è come una sorta di finestra su una linea di costa, su un territorio benedetto: questa piccola isola si affaccia su una ricchezza archeologica, culturale e storica della Campania. La capacità di dialogo, comprensione, è parte della storia dell’isola ed è quello che si vuole regalare agli altri. Procida è un territorio di marinai e pescatori, gente che dal rapporto col mare, ha imparato che questo non permette superficialità ma obbliga al rigore e richiama anche la speranza».Agostino Riitano, direttore Procida Capitale della Cultura : «la cultura è legame, e adesso più che mai abbiamo bisogno di creare e ricreare quei legami che oggi si stanno sfrangiando. Per noi la cultura è il senso delle istituzioni, la cultura è difesa della libertà di espressione, è vocazione ad accogliere. Abbiamo cercato di tradurre il motto “la cultura non isola” in 27 lingue, perché vogliamo raggiungere quante più comunità è possibile, vogliamo costruire ponti e relazioni nuove. Quest’isola non è solo “un bel posto”, il metodo vincente è aver creato cittadini generatori attivi di cultura, e non solo spettatori: nel nostro progetto la cultura torna ad essere popolare. “Utopia e avvenimento” sono il tema della giornata, infatti oggi stiamo facendo accadere qualcosa di intenso e forte per questa comunità e per l’intero paese».

 

 

 

 

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