A Palermo la magistratura europea in occasione del semestre di presidenza italiana del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa.La ricerca della verità piena a trent’anni dalle stragi di Capaci e di via D’Amelio ?

 

 

da Pietro Cusati

Palermo,7 Maggio 2022 . Ieri Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella  ha partecipato  a Palermo alla cerimonia conclusiva della commemorazione di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo, Paolo Borsellino e degli agenti della scorta .Nel corso della cerimonia, introdotta dalla proiezione di un filmato sulle stragi di Capaci e di Via D’Amelio, sono intervenuti: il Presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca, il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Palermo, Lia Sava, il Ministro dell’Interno, Luciana Lamorgese, il Ministro della Giustizia, Marta Cartabia, il Vice Presidente del CSM, David Ermini, il Sottosegretario agli affari esteri e alla cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova e il Segretario generale del Consiglio d’Europa, Marija Pejčinović Burić. Sono state 46 le  delegazioni alla prima conferenza internazionale dei procuratori generali degli stati della Consiglio d’Europa, che  ha visto  nell’aula bunker del carcere Ucciardone di  Palermo  il gotha della magistratura europea. L’iniziativa è stata della  Procura Generale della Corte di Cassazione,del  ministero degli Esteri e del ministero della Giustizia, in occasione del semestre di presidenza italiana del comitato dei ministri del Consiglio d’Europa. Il vicepresidente del Consiglio superiore della  magistratura David Ermini : “Qui in quest’aula bunker, nel luogo dove si celebrò il maxi-processo che è il simbolo dell’acume e dell’intelligenza investigativa di Falcone e Borsellino, siamo partecipi e celebriamo la memoria delle loro bellissime figure”. “Falcone e Borsellino sono stati certo isolati ma non sono mai stati soli. Coloro che progettarono gli attentati e li eseguirono sono stati processati e condannati ma la verità è ancora incompleta”, ha detto  Giovanni Salvi, procuratore generale della Corte di Cassazione. Secondo il Presidente della Corte d’Appello di Palermo, Matteo Frasca : “Non vogliamo rassegnarci alla mancanza di una verità piena sulle stragi e questo è un compito che riguarda tutta la società nel suo complesso”. La Consigliera Lia Sava, procuratrice generale della Corte d’Appello :”Lo Stato ha reagito a Cosa nostra e alle stragi, la ricerca della verità non si è mai fermata e non si fermerà”. “La testimonianza dei martiri  vive e si rinnova nel costante impegno di ogni cittadino, primi fra tutti i novemila magistrati italiani quotidianamente all’opera nell’altissimo compito di rendere giustizia”,secondo la ministra alla Giustizia Marta Cartabia:  “La nostra Repubblica  reagì alla brutalità delle stragi e mostrò il suo volto più nobile. Il sacrificio dei suoi migliori servitori mobilitò tutte le sue istituzioni, tutti i suoi cittadini che diedero prova di voler reagire e partecipare, anche esponendosi in prima persona, l’immagine dei lenzuoli bianchi appesi ai balconi e alle finestre è il simbolo di quella chiara volontà”.La ministra dell’Interno Luciana Lamorgese : “Dopo il ’92 sconfiggere definitivamente la mafia poteva sembrare un’utopia. Ma da quegli attentati sono nate le nuove norme antimafia. All’inaudita violenza si rispose con misure mai viste e, giorno dopo giorno, grazie al nuovo slancio delle coscienze e agli importanti provvedimenti adottati dal Parlamento abbiamo ottenuto risultati straordinari. Le mafie  possono essere sconfitte colpendole nell’emblema della loro protervia, il denaro. Ci attende una stagione di “ingenti finanziamenti, che possono rappresentare una nuova opportunità per il paese. Dunque l’impegno deve essere affinché i flussi finanziari relativi al Piano nazionale di ripresa e resilienza (Pnrr) vengano schermati da ingerenze e condizionamenti criminali. Per questo servono alleanze e cooperazioni per sconfiggere un nemico che prospera negli ambiti lasciati scoperti”.La Ministra della Giustizia Marta Cartabia  ha sottolineato come “tra le molte ragioni per cui tutti noi siamo debitori in particolare verso Giovanni Falcone c’è, come scrisse Eugenio Selvaggi, magistrato che con lui collaborò al Ministero, l’aver collocato la lotta al crimine organizzato al livello internazionale, sia rispetto agli strumenti di contrasto, sia per la necessaria condivisione della consapevolezza della sua pericolosità”.“Ed in nome di questa condivisa consapevolezza che  si sono ritrovati a Palermo i 46 procuratori generali del Consiglio d’Europa e alcuni rappresentanti di altri Paesi che ha generato e continua a generare una sempre più intensa  “condivisa azione” .

 

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