SALA CONSILINA (SA) LA SCUOLA AGRARIA (IPSASR) E LA NUOVA AGRICOLTURA SOSTENIBILE

 

 

da Michele D’Alessio

 

Dopo 30 ore di lezione, si conclude con grande successo e partecipazione il progetto PON organizzato dalla Sezione Professionale Agricoltura dell’Istituto Cicerone “Le scienze per la tutela dell’ambiente e l’agricoltura sostenibile”. I ragazzi, soprattutto i ragazzi del biennio, hanno potuto toccare con mano, le tecniche di produzione biologica, la produzione da agricoltura, le Tecniche di agricoltura conservativa e di non lavorazione per la protezione dei suoli e soprattutto l’incremento della biodiversità. E’ risaputo che l’agricoltura svolge un ruolo significativo nel causare danni all’ambiente. Infatti provoca la deforestazione, sfrutta le risorse naturali essenziali come l’acqua e degrada il suolo.                                                                                                                                       Il progetto è stato curato e gestito dal docente esperto Prof. Paolo Giglio, (docente di Produzione vegetale) dalla tutor Prof. Rosa Vassallo e dell’assistente tecnico AR28 Roberto Labanca. Il percorso si è articolato in due fasi, con una prima formazione in aula sui temi  dell’ambiente, dello sviluppo sostenibile e della biodiversità, ed una seconda fase con visite didattiche esterne, presso siti di interesse naturalistico di importanza ecologica internazionale.                                                                                                                      Particolare importante ed istruttiva la collaborazione con il  direttore scientifico dell’Ecomuseo di Sassano, il dott. Riccardo Di Novella, dove sono state svolte escursioni presso la valle delle Orchidee di Sassano, presso la sede dell’ecomuseo, e presso l’azienda agricola vivaistica Taverna del Duca del dott. Michele Calicchio. L’azienda è un’eccellenza, tanto da essere  nominata dal Parco nazionale del Cilento Vallo di Diano e Alburni “custode delle fruttifere antiche del Parco”. Con oltre 200 varietà di alberi da frutta (meli, peri, ciliegi, albicocchi e altri) un campo con 70 varietà di vitigni antichi, una collezione di 11 varietà di salici ed un frutteto sperimentale di 120 pianti e 12 varietà di mele lemongelle.

Un’altra importante visita didattica è stata effettuata presso la Foresta Regionale Demaniale Cerreta Cognole, dove grazie alla collaborazione del responsabile dott. Giuseppe Tierno è stato possibile osservare le attività di conservazione della biodiversità e di vivaistica forestale. La Foresta di Cerreta-Cognole è una splendida foresta di cerri (Quercus cerris), si estende su un’aria di circa 824 ettari sui Monti della Catena della Maddalena, La foresta è divisa da una valle in due comprensori, quello di Cerreta appartenente al comune di Montesano sulla Marcellana, e quello di Cognole appartenente al comune di Sanza, siamo nella provincia di Salerno. Qui gli studenti hanno potuto vedere le Specie arboree e arbustive presenti, che sono, faggio, carpinella, acero campestre, sorbo domestico, frassino meridionale, nocciolo, biancospino, roverella, pino d’Aleppo, pungitopo; gli arbusti sono i tipici della macchia Mediterranea, con predominanza delle ginestre e dei ginepri, è anche zona conosciuta per funghi, tartufi, frutti del bosco e piante officinali. Ma su tutti spiccano i cerri che si elevano come giganti verso il cielo offrendo le loro chiome al vento.

Nell’ultima giornata i ragazzi partecipanti, sotto la guida tecnica-agraria dei loro docenti, hanno messo a dimora vari ecotipi locali di piante da frutta, pomacee e drupacee, donate dall’azienda agricola vivaistica Taverna del Duca del dott. Michele Calicchio. Grande soddisfazione è stata espressa anche dalla Dirigente Scolastica, Dottoressa Antonella Vairo, per il buon esito del progetto. “… l’importanza nelle attività formative e di tutoraggio, proposte all’interno del progetto, sia proprio quella di riuscire a tirare fuori quelle che sono le potenzialità dei ragazzi e di riuscire a fargliene prendere consapevolezza. Questa esperienza ha permesso agli alunni di restare e ritornare in contatto sociale, in un momento così difficile e impegnativo dettato dal Coronavirus, scoprendo nuovi modi di mettersi in gioco e costruire relazioni ed esperienze formative specifiche uniche….”

 

 

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