FALVELLA: “patrimonio di una memoria collettiva” … cinquant’anni dopo

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Sono passati cinquant’anni dalla sera di quel maledetto 7 luglio 1972, e quasi non ce ne siamo accorti; ecco perché occorre ripristinare quel senso di “memoria collettiva” non come contrapposizione tra destra e sinistra, piuttosto come vero “patrimonio collettivo” da rilanciare perché anche se “non possiamo cambiare il passato” sicuramente “possiamo migliorare il futuro”.

Ci sono già riusciti, e da tempo, tutti i protagonisti di quella triste vicenda che da anni si ritrovano, su spinta forte di Carlo Falvella, intorno al “tavolo del paradiso per la riconciliazione”, lassù tra le nuvole.

Quest’anno è un anno speciale, non per niente è il cinquantenario; anche se all’inizio dell’anno qualcuno ha cercato di rimandare la storia indietro nel tempo con quella speciosa polemica dei “martiri del 25 aprile”; tanto che Carlo fu costretto a riunire il tavolo fuori consuetudine.

Il corteo di Casa Pound che domani pomeriggio dovrebbe deporre una corona di fiori ai piedi della stele dedicata a Carlo in Via Velia

Ed oggi, 6 luglio 2022, quel tavolo si è riunito di nuovo e in anticipo rispetto all’evento, per aspettare in silenzio e commentare quella che si annuncia, in terra, come la prima celebrazione ufficiale in ricordo di Carlo da tenersi addirittura nel “salone dei marmi” del Comune domani mattina 7 luglio in occasione del cinquantenario dell’assassinio. Molto opportunamente gli organizzatori hanno diffuso una locandina sulla quale sono stati elencati “gli inviti” per alcuni personaggi politici, e non, della nostra realtà terrena; sperando che agli inviti possano seguire le presenze reali per celebrare non soltanto il cinquantenario della morte di Carlo ma, soprattutto, l’inizio di una vera fase di riconciliazione tra destra e sinistra come nello spirito del tavolo del paradiso.

Il tavolo del paradiso creato dal compianto artista-futurista Ugo Marano

Anche i segreti di Stato dopo cinquant’anni vengono svelati, è il momento per i ragazzi del Bar Moka e per quelli del Bar Nettuno di passare dal fanatismo ideologico alla memoria come patrimonio collettivo” annuncia Carlo rivolgendosi al fratello Pippo “Ancora oltre sopportar non posso le stupide e negative schermaglie che anche a gennaio scorso hanno mandato in fibrillazione tutti i risultati raggiunti con grande sacrificio qui in Paradiso. Se al mio tavolo sono seduti anche Mastrogiovanni e Marini vuol dire che noi, qui, un senso logico lo stiamo offrendo a tutti per una riconciliazione definitiva” ha continuato Carlo “è vero che non possiamo cambiare il passato, ma è altrettanto vero che possiamo migliorare il futuro”.

Il segretario-notaio Pippo Falvella, inizia a scrivere il verbale della seduta proprio con questa sintetica e forse risolutiva dichiarazione di Carlo; ed è sempre il segretario a prendere la parola e ad anticipare la notizia della nuova composizione del tavolo del paradiso per la riconciliazione voluto da alcuni anni dal presidente Carlo Falvella; da domani saranno resi noti tutti i nominativi. Intanto la consegna del silenzio è tassativa nell’attesa di cosa accadrà domani mattina laggiù, nel palazzo di città e nel salone dei marmi che si apre per la prima volta per un simile avvenimento.

In quest’ottica gli organizzatori hanno infatti invitato alla cerimonia: Vincenzo Napoli (sindaco di Salerno), Giancarlo Conticchio (questore), Francesco Russo (prefetto), Luigi D’Altorio (comandante “Cavalleggeri Guide”), Attilio Maria Daconto (comandante capitaneria), Gianluca Trombetti (comandante provinciale carabinieri), Oriol De Luca (comandante Guardia di Finanza); dovrebbero intervenire l’on. Gianni Alemanno, il sen. Alfonso Andria, il sen. Maurizio Gasparri e l’on. Tino Iannuzzi; gli interventi saranno moderati dal giornalista Eduardo Scotti.

Qualche borbottio si leva dal tavolo; si alza Nicola Giacumbi e sussurra “Voglio vedere se il messaggio di pace verrà raccolto da tutti gli invitati … bisogna che mostrino un po’ di coraggio, altrimenti anche il sacrificio non è servito a niente”. Il coro di consensi è unanime, ma Carlo impone a tutti la consegna del silenzio, almeno fino a domani mattina. Poi si vedrà.

Nel frattempo, dice con fermezza Carlo, “Eccovi una copia a testa del libro “Sul crinale quelli di via Diaz – da San Sepolcro a Fiuggi”, parla di pace ed offre una buona riflessione nella scelta tra il bene e il male; mi raccomando leggetelo attentamente”. Gli fa eco dalla terra il temerario Primo che sibila con fierezza: “… Ricordare un amico e un camerata che è venuto a mancare in modo innaturale, dopo cinquanta anni, è triste … Mai più la passione politica si trasformi in odio”.

Domani mattina a partire dalle ore 9.00, sulla terra, nel salone dei marmi del Comune di Salerno, ci sarà il ricordo di Carlo … un uomo, un fatto, una storia.

 

 

 

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