Ponte Tanagro: in processione da “San Francesco” … Cavallone

 

Aldo Bianchini

Il Ponte Tanagro chiuso al traffico dal 1° novembre 2021. Sullo sfondo della foto si intravede il panorama di Padula, comune sotto la cui giurisdizione ricade il ponte.

SASSANO / PADULA – Un solo politico ci ha messo la faccia (e non è la prima volta) dopo il mio articolo “PONTE TANAGRO: un sabato di ordinaria follia … e gli amministratori locali ?” (pubblicato il 24.07.22); si tratta del dr. Domenico Rubino (detto Mimì) sindaco di Sassano che oltre ad aver dimostrato a parole e con i fatti di aver preso a cuore il problema del “Ponte Tanagro” (un problema che ricade, però, in primis sul capo della sindaca di Padula, innanzitutto perché il ponte è in agro di Padula); tanto è vero che da attento conoscitore del mondo dell’informazione, attesa la lunghissima procedura per il ponte (ci vorranno 4-5 anni) mi ha pazientemente spiegato tutta la procedura per la manutenzione almeno della strada provinciale alternativa al ponte.

Per intenderci, la strada provinciale è quella che dal Caiazzano, passando per Via Ascolese, porta direttamente sulla SS/19 a metà strada tra il Bivio di Padula e lo svincolo autostradale di Buonabitacolo.

Difatti l’oggetto del mio intervento precedente era proprio la manutenzione di quel tratto di SP (circa un chilometro) da risistemare alla meglio e il più in fretta possibile.

Il sindaco di Sassano ha scoperto l’esistenza di un fondo provinciale di circa 350.000 euro valido per tutti i 158 paesi della provincia (circa 2.500 euro per paese) ai fini della manutenzione dell’enorme rete stradale tenuta da decenni nel degrado più incredibile. Il sindaco Rubino si è fatto poi carico di chiedere ai 15 comuni del Vallo di destinare la loro quota (assolutamente misera !!) ai lavori di una prima manutenzione della strada provinciale in oggetto. Ottenuto l’assenso scritto, tutto il pacchetto è ritornato nelle mani della Provincia che, per competenza, circa un mese fa lo ha trasferito alla Comunità Montana del Vallo di Diano che dovrà indire una gara pubblica.

Sono passate quattro settimane giorni ed ancora tutto tace; purtroppo questo è un Paese dove anche per una gara di poche decine di migliaia di euro, ed anche in presenza di una massima urgenza, i tempi stretti si allungano subito a tempi biblici.

Le comunità dii almeno quattro paesi “Padula – Sassano – Monte San Giacomo e Teggiano” sono stati scaraventati, quindi, nelle mani di San Francesco da Padula che nella fattispecie ha assunto le sembianze dell’avv. Francesco Cavallone, presidente della C.M. e sindaco di Sala Consilina.

Ma c’è già qualcuno che starebbe pensando ad una lunga fiaccolata per portare il corteo a pregare ai piedi del novello San Francesco da Padula per sollecitare la Comunità Montana e per smuovere anche l’inerzia degli altri tre sindaci che dovrebbero fare fronte comune e barricate contro un Provincia che non funziona.

E pensare che quegli scienziati (tecnici provinciali) che disposero la chiusura del ponte avrebbero potuto bloccare soltanto il traffico pesante, o almeno predisporre già anche l’alternativa del percorso (ora seguito) con la precisa appostazione della somma utile alla manutenzione della strada provinciale. Purtroppo viviamo in un Paese, democratico e libero, in cui quasi tutti i funzionari pubblici non vanno oltre la “O” con il bicchiere.

Non ci resta che andare tutti insieme e in processione a pregare sotto gli uffici di “San Francesco … Cavallone”.

 

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