Non togliere le castagne … dal Corso

 

da Antonio Cortese (docente)

Dispiace leggere la notizia seppur provincialissima della multa affibbiata ad una ambulante che vendeva le tradizionali castagne sulle vie affollate in questi primi weekend natalizi. Con precedenti di poca ma importane eco, ci sono state nei mesi scorsi ad Eboli o altre città come Sulmona ed Avellino infrazioni somiglianti. Le leggi in questi anni specie nel mondo alimentare si sono inasprite, dato l’aumentare della concorrenza globale, con meraviglia e invidia degli altri stati membri oppure oltreoceano, che quindi vedevano stranamente l’aumento di un p.i.l. italiano indefesso se non in inspiegabili percentuali di crescita.  Pertanto a causa di una sorte di deformazione professionale di chi applica vigliando queste nuove e più specifiche norme, fanno notizia gli accanimenti sanzionatori in particolar modo quando il braccio duro della legge non riesce a muovere nemmeno il polso, in casi dove specie la forma mentis italiana é tradizionalmente solita chiudere un occhio. In pratica  non si possono sacrificare due o tre capri espiatori per lucidare il distintivo dei municipali, quando ci si trova di fronte a fenomeni folkloristici che, innanzitutto sono presenti in tutte le capitali europee: carrettini di fiori freschi, sandwiches, o prodotti provenienti direttamente dalle campagne circostanti. Di regola se é vero che non sia più ammissibile determinato uso del commercio diretto e deregolamentato, é vero pure che in occasione di fiere, festività religiose e sagre, come appunto nel periodo di avvento natalizio, prendersela con questi umili ambulanti é pure controproducente. Ma ciò che fa capire questo tipo di notizia é che manca lo spirito nazionale, comunale e paesano. Manca l’identità di comunità. Nel caso del fruttivendolo di Avellino l’anno scorso, negli informali commenti social network, mi permisi di far notare tale concetto portando ad esempio i paesini delle prealpi nostrane, dove i fortunati visitatori trovano tutto in ordine; ciò accade perché pur avendo comportamenti e senso del rispetto più rigidi, i vigili o la polizia locale, nutrendo sentimento comune, consigliano di sbaraccare prima di elevare un’ammenda, se proprio non si è in regola coi regolamenti del posto, pensando piuttosto di applicarla al forestiero di turno. Si spiega così come da molti decenni si ha un’immagine pulita di determinate zone turistiche fino in Svizzera ed Austria, senza salire più di tanto. La controproduzione economica al suditalia sta in questa dinamica, nella mancanza di polso che é invece oliato da una appartenenza e legata da radici che non devono essere in tal guisa slogate. Gli appelli di aiuto da parte dei multati anche se sono a torto vanno ricondotti non solo alle multe perché esagerate o disumane, ma perché sciocche; di una sciocchezza che ancora la maggior parte dei cittadini non riconosce.

 

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