In questo articolo si vuole evidenziare come, in tempi di federalismo fiscale con la riduzione dei trasferimenti di risorse dallo Stato centrale agli enti locali, alcune idee prese a prestito dal mondo finanziario e del marketing, come le carte di credito prepagate o l’affidamento a privati del verde pubblico, ad esempio, può aiutare comuni ed enti pubblici in genere a risparmiare risorse e a finanziare progetti di valenza sociale altrimenti non realizzabili. In tutta Europa ormai è di attualità parlare di federalismo fiscale, in cui molti compiti e attività di competenza statale vengono demandati ai poteri locali (regioni, comuni ed enti locali in genere). Con il trasferimento dei poteri vengono anche diminuiti i trasferimenti di risorse dal livello centrale in favore di una maggiore autonomia finanziaria dei livelli periferici, che avranno bisogno di avere entrate proprie per la gestione ed erogazione dei servizi alle proprie popolazioni di riferimento. Ciò comporterà non pochi problemi di sostenibilità finanziaria con degli equilibri di bilancio che nel tempo potrebbero portare ad un taglio dei servizi e delle prestazioni erogate, soprattutto nei campi a minore redditività economica ma a forte valenza sociale (cultura, scuola, sanità e servizi socio assistenziali in genere, ambiente), e ad un aumento della tassazione generale per garantire altri servizi di base. Come si può fare, allora, a far quadrare i conti mantenendo il più possibile elevati i servizi erogati? Innanzitutto la parola d’ordine diventa ‘’EVITARE GLI SPRECHI’’, cambiare mentalità ed atteggiamenti evitando logiche meramente autarchiche. Questi comportamenti, che portano ad una corretta gestione della cosa pubblica, già da soli sarebbero in grado di evitare di tassare ulteriormente la popolazione e di contribuire alla realizzazione di un benessere sociale diffuso. Un soluzione del genere, a mio parere la migliore in assoluto, richiederebbe dei tempi molto lunghi, in quanto si tratterebbe di sradicare del tutto un malcostume in voga in tutto il Belpaese. Per recuperare a livello locale cosa si può fare allora entrando nel concreto, oltre a ricorrere ad un aumento della tassazione? Un’idea pragmatica, poco dispendiosa, e accettabile socialmente, per finanziare dei piccoli ma concreti progetti mirati (quali ad esempio l’acquisto di libri per una biblioteca di quartiere, la realizzazione di un progetto a favore di un asilo o di una struttura per anziani) potrebbe venire proprio dal mondo finanziario, che tanti problemi ha creato in passato con i derivati a regioni e comuni. L’idea viene dal mondo delle carte di credito prepagate, ossia delle carte ricaricabili che non fanno credito ma sulle quali è possibile versare delle somme di denaro da poter spendere sia per i propri acquisti tradizionali che per quelli elettronici via internet. Tali carte di credito, sono emesse dagli istituti bancari, è possibile acquistarle a costi bassi (inferiori ai 10 Euro) ed utilizzarle dopo aver effettuato una ricarica di somme contanti, senza essere legate ad un conto corrente. A tal punto un ente locale o una Onlus, potrebbe, in accordo con una banca, creare una carta prepagata il cui ricavato andrà in parte a finanziare determinate iniziative; al momento di fare degli acquisti con la carta, infatti, la commissione trattenuta agli esercenti (ma gratuita per i clienti), sarà suddivisa tra la banca, proprietaria della carta, e l’ente pubblico o istituzione, che, con il ricavato delle commissioni raccolte potrà sponsorizzare un determinato progetto, il tutto gratis sia per la clientela che acquista le carte ricaricabili sia per gli enti locali che finanzierebbero dei progetti senza ricorso alla tassazione e accettabili socialmente. Non solo ma anche il marketing, con la collaborazione tra pubblico e privato, può venire in aiuto come effettivamente è già in uso nelle amministrazioni comunali del centro nord e che potrebbe essere comunemente utilizzato anche nelle ns regioni. Un esempio per tutti è la gestione del verde pubblico nelle aree cittadine. Non di rado è possibile notare che per le rotonde spartitraffico e alcuni giardini pubblici il verde e la vegetazione è curato da aziende private che li mantengono puliti ed ordinati in cambio di piccole insegne pubblicitarie a loro favore in cui si indica che in quel posto il verde è curato da tale azienda. Una buona idea in cui ci guadagnano tutti, l’amministrazione comunale che può fare concentrare i suoi giardinieri su meno aree da mantenere pulite, le aziende che ottengono pubblicità quasi gratuite, e la cittadinanza che risparmia sui costi pubblici di manutenzione. Un’idea semplice che potrebbe essere largamente utilizzata anche nelle nostre regioni. Questi, logicamente, sono solo alcuni esempi concreti, che servono a dimostrare che, anche delle semplici idee, magari prese da altri territori possono aiutarci a gestire in maniera efficiente la cosa pubblica.
Argomento interessante per la pubblica amministrazione che potrebbe utilizzarla per risparmiare visti i tempi
Un bell’esempio di civiltà e di utilizzo intelligente di risorse… ma a Salerno che speranza abbiamo se da mesi un carrello della spesa rimane a mare nell’indifferenza delle isituzioni?