SASSANO : UN INCENDIO DISTRUGGE LA “CHELMAN SRL”

Michele D’Alessio

SASSANO – Ci sono volute tre ore di lavoro per spegnere il grande  incendio sviluppatosi  ieri  mattina, alle prime luci dell’alba, che ha completamente distrutto il calzaturificio “Chelman SRL” sito a Sassano, sulla provinciale 53/a di Caiazzano- Silla. Le fiamme si sono sviluppate intorno alle ore 5,00, avvistate anche a chilometri di distanza,  poco prima dell’apertura del opificio familiare ed alimentate da solventi, plastica e materiale infiammabile utilizzato per la lavorazione e produzione di scarpe, hanno in poco tempo interessato tutta la fabbrica artigianale. Grazie al tempestivo  e immediato  allarme  dato ai  Vigili del Fuoco del distaccamento di Sala Consilina, guidata dal caposquadra Alessandro Morello, con due squadre di intervento,  che hanno dovuto lavorare per più di 3 ore, l’intervento di spegnimento  è  terminato solo alle 8,00,   in condizioni molto difficili per spegnere l’incendio ed impedire che si espandesse nelle abitazioni limitrofe al calzaturificio.  Sul posto si sono subito portati, i Carabinieri della Compagnia di Sala Consilina, coordinati dal capitano Domenico Mastrogiacomo, e quelli della stazione di Sassano guidati dal Maresciallo Francesco  Nasti, che hanno ricostruito le probabili cause dell’incendio. Stando alle prime notizie le fiamme sono state causate dal corto circuito del motore elettrico di una smerigliatrice, (Macchina utilizzata per la  pulitura di fondi delle suole, per pelli e concerie in genere) ed hanno in pochi minuti invaso l’intero complesso industriale, alimentate dal materiale altamente infiammabile contenuto all’interno dello stabile. Purtroppo nulla si è salvato all’interno del capannone sede della Chelman Srl, una piccola attività di produzione e di vendita di calzature artigianali a conduzione familiare ma che aveva nell’organico anche alcuni dipendenti. Una  realtà produttiva nel territorio di Sassano (per numero, dopo i caseifici, i calzaturifici sono le attività più consistenti)  nata agli inizi del 2000,  condotta da una decina d’anni dal titolare Felice Fornino e dalla moglie Caterina Spinelli, ovviamente ancora sotto shock,  per aver visto andare in fumo in pochi minuti i sacrifici di una vita. Una prima e sommaria stima dei danni, effettuata dal titolare, si parlerebbe di una cifra superiore ai  500mila euro, senza copertura assicurativa. Non è la prima volta che si verificano incidenti del genere e che riguardano fabbriche artigianali, stando alle indiscrezione della gente del posto, appena sei mesi fa, i vigili del Fuoco sono intervenuti per spegnere la centralina Enel, della stesa “Chelman Srl” andata misteriosamente a fuoco.

 

 

 

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