Svendita precaria….dei precari

Da Il Nostro Tempo Adesso

NAPOLI – Sagome senza volto con codice a barre e cartellino del prezzo, il più basso possibile: è la svendita precaria inscenata stanotte in piazza Borsa (Piazza Bovio) dal gruppo partenopeo del comitato  “Il nostro tempo è adesso”.

 

“Vogliamo dare voce ai tanti lavoratori invisibili,  senza alcun diritto, svenduti e mercificati al prezzo più basso possibile, troppo spesso nell’indifferenza generale”.

 

“Questo è ciò che accade quotidianamente ad un’intera generazione sempre più sfruttata, soprattutto al sud, e costretta ad emigrare per trovare fortuna altrove mente il governo continua a raccontarci favole”.

“Non ce la beviamo”. Rispediamo al mittente la riforma “pacco”

Il tasso di disoccupazione giovanile del nostro territorio supera il 40%, nella fascia 15-34 anni gli occupati standard, cioè coloro che hanno un contratto a tempo indeterminato, sono solo il 10% e tra le donne i dati sono ancora più drammatici.

La Campania resta la prima regione del Mezzogiorno per migrazioni (circa il 30% dell’intero Mezzogiorno) Dalla sola città di Napoli 108.000 partenze dal 2000 al 2009 (su un totale di 500.000 dal Sud)

 

La precarietà è il frutto di scelte politiche precise di un’intera classe dirigente che con incredibile ipocrisia pensa di utilizzare i giovani per giustificare l’esigenza di maggiore precarietà. La precarietà è causa della crisi, non la soluzione.

 

“I giovani, i precari, le donne, gli studenti del nostro territorio chiedono continuità di reddito, diritti sindacali, un lavoro sicuro in termini di diritti e tutele.
Devono poter andare in ferie, avere una pensione, una casa, fare dei figli, potersi ammalare senza aver paura di essere licenziati: questi sono i punti della nostra piattaforma che continueremo a  rivendicare fino a quando non ci sarà dato ascolto”
.

Chiediamo istituzioni locali a “precarietà zero”, non è più possibile accettare i tanti proclami di vicinanza ai problemi dei precari da parte di molti amministratori locali quando nel sistema pubblico vengono utilizzate varie forme di lavoro precario spesso fuori dalla legalità.

 

 

 

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