Provincia Under Attack/10: “il sistema” tra politica, imprese, funzionari e malavitosi … l’ora dei Citarella !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Quindici arrestati (di cui sei ai domiciliari) e trentasette indagati, questo il risultato dell’ultimo attacco giudiziario al “sistema” da sempre imperante tra la politica, le imprese, i funzionari e la malavita organizzata. L’attacco al “cuore del sistema” operato dalle forze dell’ordine e dalla magistratura è soltanto la prima tappa della più grande operazione di pulizia e di legalità che, molto verosimilmente, non sarà mai sferrata contro il sistema generale. Non credo di sbagliare, amici lettori, se ribadisco un concetto che ho più volte espresso sugli Enti locali e cioè che esiste un sistema trasversale che passa attraverso la politica, le imprese, i funzionari e la malavita. Questo sistema fuoriesce dalle nebbie soltanto nei casi peggiori, come quello scatenato dalla Procura qualche giorno fa. A conferma di tutto ciò è il silenzio assordante della politica che, al di là di qualche farfugliamento difensivo di Alfonso Andria, tace maledettamente. Tace finanche Nicola Landolfi, abituato a parlare su tutto e tutti, che qualche giorno fa ha addirittura, in perfetto stile deluchiano, attaccato il Governo Monti per la questione del Tribunale di Sala Consilina. Tace Edmondo Cirielli che più volte ha dichiarato la sua amicizia scolastica con Giovanni Citarella. Tace anche Adriano Bellacosa che l’anno scorso nella campagna elettorale di Nocera parlava con Citarella ed in nome e per conto dello stesso per la questione inerente lo stadio. Insomma tace tutta la politica. Se è vero come è vero che la politica non ha poteri di controllo (affermazione condivisibile di Andria) è altrettanto vero che è la politica, e solo essa, a gestire nomine, appalti, convenzioni e prebende. Mi si dirà che è un sistema che esiste da sempre; certamente!! Ma la politica ha avuto tantissime occasioni per smantellare autonomamente questo sistema senza che ci fosse la necessità di un intervento esterno. Purtroppo la nostra attenzione viene attirata soltanto dalle grandi inchieste che coinvolgono imprese, funzionari e politici e dimentichiamo facilmente che qui, a causa di questo maledetto sistema, anche per ottenere un semplice e poco remunerativo “ufficio stampa” (perché amici lettori neppure i giornalisti sono estranei al sistema!!) è necessario sottomettersi alla volontà del padrone politico di turno, per non dire tanto altro.  E come non parlare del sistema dei contributi che metodicamente vengono, per vie traverse, disciplinati e instradati verso questo o quel giornale, verso questa o quella televisione. Ma avremo tempo per parlarne visto che tutti fanno finta di non sapere. Il sistema del “cartello delle imprese” quando viene messo a nudo non ottiene effetti educativi ma soltanto rielaborativi, cioè il perfezionamento del sistema. Se, invece, la magistratura  non avesse ignorato il “sistema generale” (cui accennavo prima!!) forse avrebbe prodotto effetti culturali molto più stabilizzanti. Purtroppo anche per i magistrati arrestare Giovanni Citarella fa più notizia che debellare, ad esempio, il sistema di come vengono assegnati “i contributi” per le singole manifestazioni e sagre che a migliaia si svolgono sull’intero territorio provinciale. Per dirla tutta, queste “cazzate” (scusate il termine ma è quello più aderente alla realtà!!) il sindaco di Salerno non le ha mai fatte e non le farebbe mai, per questo il “suo sistema di governo” regge ancora bene a distanza di vent’anni.  Alla magistratura sarebbe stato sufficiente porre sotto sequestro, a campione, le pratiche per l’assegnazione dei predetti contributi per scoprire cose allucinanti e per le quali annualmente vengono spesi milioni di euro di danaro pubblico; forse anche di più dei grandi appalti per lavori pubblici. Mica sono bazzecole!!  Questo lo dico e lo scrivo da anni, ma nessuno se ne frega più di tanto. Ritornando al sistema più appariscente e più appagante sotto il profilo mediatico c’è un’altra osservazione da fare e cioè che i nomi, gira e rigira, sono sempre gli stessi. Li troviamo nelle inchieste di tangentopoli di vent’anni fa e li troviamo oggi (coso mai con i figli!!) nelle attuali operazioni giudiziarie. Sarei curioso di sapere cosa risponderebbe adesso Mauro Maccauro (giovane presidente di Assindustria) che qualche giorno fa aveva sparato a zero su Cirielli e sulla politica in generale. L’inchiesta in corso dimostra esaustivamente che la politica ha portato al guinzaglio l’imprenditoria e viceversa in un sistema assolutamente perverso. Le rotazioni di assessori e dirigenti che pure Cirielli attua non mi convincono; qualcuno bisognerebbe mandarlo a casa. Ma in questo anche Cirielli ha fallito. Alla prossima.

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