I fondi cinesi aprono ai risparmiatori privati

 

 

Filippo Ispirato

Si potrebbero assottigliare le restrizioni che fino a poco tempo fa limitavano gli investimenti stranieri in Cina. La Commissione Cinese di Regolazione ha proposto una serie di modifiche che nel tempo potranno rendere meno rigidi i vincoli che limitano la possibilità di investire nel paese e creare delle opportunità di investimento interessanti. Ad oggi, infatti, le istituzioni straniere possono detenere fino ad un massimo del 20% di quote societarie in imprese ed aziende cinesi, e per avere accesso al mercato finanziario del paese è necessario essere investitore istituzionale ed avere una quota di attivi pari a 5 miliardi di Euro. La Commissione di regolazione, Csrc in breve, ha intenzione di aumentare la quota di partecipazione nelle società cinesi fino al 30% e di abbassare la soglia di attivi necessaria per entrare nel mercato azionario cinese a 500 milioni di Euro dai precedenti 5 miliardi.  Seppur al momento per i piccoli risparmiatori privati, in particolare del segmento retail, non sia ancora possibile entrare direttamente sul mercato azionario del paese del Dragone, sarà possibile comunque, in futuro, avere a disposizione una gamma più ampia di fondi asiatici che investiranno in azioni cinesi e valuta locale, il Renminbi, e sfruttare delle nuove occasioni di investimento finora precluse. Questo grazie all’abbassamento della soglia richiesta agli investitori istituzionali, portata a 500 milioni di Euro, che darà la possibilità ad un numero sempre maggiore di società di gestione del risparmio e case d’investimento di entrare in maniera diretta e creare dei fondi di investimento che investono nel gigante asiatico e nella sua moneta locale. Il Renminbi sarà destinato a diventare in futuro una moneta sempre più internazionale e di scambio; secondo alcuni esperti potrebbe, e qui il condizionale è d’obbligo, addirittura guadagnare lo status di valuta di riserva internazionale nel prossimo decennio, grazie anche al crescente numero di scambi transfrontalieri quadruplicatosi nel corso del 2011.  La Cina, da paese comunista e legato ad un’economia pianificata, in poco meno di un ventennio è divenuta un attore di primo piano sulla scena internazionale con un ritmo di crescita del suo prodotto interno lordo molto sostenuto, attualmente attorno l’8% annuo.  Ovviamente, sebbene ci sia una crescita molto forte dell’economia cinese, è sempre bene procedere con una certa cautela quando si parla di investimenti in azionario e confrontarsi con il proprio consulente di riferimento per un eventuale ingresso in fondi comuni che investono in questo settore ed in valuta straniera, ma resta indubbia una possibilità di scelta sempre più ampia per i risparmiatori di diversificare il proprio portafoglio.

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