Cemento/17: i “casalesi” da Salerno a Battipaglia … passando per Cosentino ?

Aldo Bianchini

SALERNO – Sull’ombra inquietante dei “casalesi”, che si sarebbe allungata sulla città di Battipaglia e sulla “piana del Sele” in genere, stanno affiorando le rivelazioni di tutti i tipi e sembra che tutto lo sporco possibile sia stato dirottato sulle spalle del sindaco di Battipaglia, Giovanni Santomauro, che ora tutti cercano di mettere alla gogna. Certamente, con le sue intemperanze pseudo sessuali a metà strada tra piacere e volgare ricatto, il disprezzo se lo è tirato addosso da solo il buon Santomauro, ma da qui a crocifiggerlo come il più “colluso di tutti i collusi” con la camorra ce ne passa. Il caso di Battipaglia è emblematico nella sua eterogeneità e dà la stura a molte considerazioni ed anche a precise domande. Da quanto sta accadendo nella città di Battipaglia (capo fila della piana del Sele) dobbiamo pensare e credere che ormai la “banda dei casalesi” è presente dappertutto nella regione Campania ed anche in provincia di Salerno come nella stessa città capoluogo. Fino al punto che i casalesi garantiscono le “bande familiari locali” con almeno il 50% dei proventi delle loro azioni criminose, sia in termini di soldi che in fatto di manovalanza criminale; così viene garantita la pace tra clan e la crescita delle attività malavitose. Ma come è stato esportato detto fenomeno nella nostra provincia e direttamente nella città di Salerno ? E’ un interrogativo al quale dovrebbe rispondere, meglio di me, la Procura  della Repubblica; per quanto mi riguarda posso  cercare di abbozzare una possibile risposta. Dunque la diffusione del fenomeno criminale del casalesi potrebbe essere stato favorito dalla virulenza delle azioni criminose o da precisi accordi politico-malavitosi. Se la Procura con i suoi pubblici ministeri Rosa Volpe e Rocco Alfano ha ipotizzato per Battipaglia un possibile intreccio politica-malavita, ipotesi avallata anche dal gip Dolores Zarone che ha comunque attutito il tiro dei pm, è segno che qualche straccio di prova l’avranno acquisita; a meno che poi non cada tutto il castello accusatorio e, come sostiene il consigliere comunale del PD “Egidio Mirra” (fonte Il Mattino), Santomauro riuscirà a dimostrare la sua totale estraneità ai fatti. Se, quindi, qualche supposta prova porta a considerare veritiero l’accordo politica-malavita bisogna pensare e credere che la Procura di Salerno si stia muovendo anche su altri fronti per capire come sia stato possibile e da chi sia stato architettato l’accordo. Rispunta a questo punto soltanto una possibile ricostruzione storico-politica e per renderla credibile bisogna ritornare ad accendere i fari su un personaggio quasi dimenticato che secondo la Procura di Napoli è stato il vero collante tra la politica e i casalesi: Nicola Cosentino che da un paio di mesi giace in una cella del carcere di Poggioreale dopo la sua decadenza da “parlamentare della repubblica”. E’ possibile che dietro l’azione politica di uno degli uomini di punta del PdL siano passati accordi trasversali di stampo politico-camorristico ? Non è facile dare una risposta, a questo sono chiamati i giudici che lo tengono sotto tiro. Per quanto mi riguarda posso soltanto avanzare l’ipotesi che una Procura seria, come certamente è quella di Salerno, dovrebbe cominciare ad analizzare uno per uno tutti gli accordi politici di questi ultimi anni a cominciare da quell’accordo, mai nascosto e sempre sbandierato dallo stesso Cosentino, consumatosi nel 2006 pochi giorni prima del ballottaggio elettorale che vide contrapposti Vincenzo De Luca e Alfonso Andria. Per affermazioni anche pubbliche Cosentino ha sempre sostenuto di aver raggiunto un non meglio precisato accordo politico (non si è mai capito con chi, dove e perché !!)  per il travaso dei voti di destra sulla  persona del candidato De Luca ai fini della sua rielezione a sindaco di Salerno, rielezione poi effettivamente avvenuta. Questo è un dato storico-politico inoppugnabile; da qui dovrebbero partire tutte le indagini nel tentativo di capire che cosa realmente accadde in quel non lontano 2006 e che cosa  ha determinato l’espansione a macchia d’olio del potere devastante della “banda dei casalesi”. Tutto questo anche per capire quali e quante siano le presunte responsabilità di Nicola Cosentino la cui colpevolezza è ancora tutta da dimostrare. Alla prossima.

One thought on “Cemento/17: i “casalesi” da Salerno a Battipaglia … passando per Cosentino ?

  1. La veritá é sempre più una meta irraggiungibile o forse non cercata o forse non voluta trovare?!

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