Tribunali. Tutti contro la soppressione tranne la “Cancellieri”.

 

Antonio Citera

SALA C. – L’eterno scontro contro un provvedimento che a parer di tutti sembra essere incostituzionale.  La revisione della geografia giudiziaria trova il muro dei partiti che sembrano accordarsi e sposare la stessa azione.  In commissione Giustizia del senato gridano a voce alta esigendo una proroga di un anno dell’entrata in vigore della legge prevista per il 13 settembre prossimo.  A tutto questo l’unica che non vuole cedere in tentazione è udite udite niente poco di meno che la super Ministra Cancellieri che ricevuto il testimone dalla Severino, vuole a tutti i costi portare avanti a testa bassa quel disegno “ infernale” che vede soppressi quasi mille uffici giudiziari in tutta Italia, sbandierando la ormai fallita tesi della spending review  come giustificazione a tutto.   Intanto come sottolinea l’ANAI  continuano i ricorsi, anche il Tribunale di Rossano e il Tribunale di Latina – Sezione di Gaeta – hanno trasmesso alla Corte Costituzionale le questioni di illegittimità costituzionale della normativa sulla revisione della geografia giudiziaria (sono diventati così venti le ordinanze). Vi sono, quindi, forti ragioni per rinviare l’attuazione della legge. In tal senso si pronuncerà  nei prossimi giorni la Commissione Giustizia del Senato che quasi sicuramente opterà per una proroga di un anno. Da palazzo Madama,  Il relatore Lumia (PD) ha illustrato l’estrema complessità della problematica in questione sottolineando le diverse criticità  che vanno rimosse. In primo luogo ha segnalato la pretermissione, in taluni rilevanti casi, del criterio di delega concernente la salvaguardia delle sedi giudiziarie  situate in territori con elevata criminalità organizzata. Disattesi sono stati, poi, i criteri che imponevano al legislatore delegato di tenere conto nella definizione della geografia giudiziaria delle esigenze logistiche e morfologiche dei territori.  Analoga  dichiarazione hanno espresso i senatori Casson (PDL), Torrisi (PDL), Borani (GAL) e Giarrusso (M5S).  Quest’ultimo ha denunciato che la soppressione di alcune sedi giudiziarie è stata percepita dai cittadini come l’ennesimo inaccettabile arretramento dello Stato dai territori. Oltre a dubitare della fondatezza dell’assunto per il quale dalla riforma deriverebbero significativi risparmi di spesa, il senatore Giarrusso ha osservato come  l’efficienza di ogni intervento legislativo debba essere valutata non solo in termini finanziari, ma anche nel rispetto del diritto alla giustizia. Di grande rilievo anche l’intervento del Senatore Falanga (PDL) che ha rilevato che la revisione delle circoscrizioni giudiziarie mostra una sostanziale miopia nei confronti delle singole situazioni territoriali. Ha denunciato situazioni  pregiudizievoli in relazione ai fattori geografici logistici e infrastrutturali dei territori, alle sedi accorpanti inadeguate, all’inesistenza di risparmi e all’aggravamento dei costi. I presupposti ci sono tutti dunque, manca il nulla osta della Ministra Cancellieri che continua a fare orecchie da mercante.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *