CSTP verrà salvata, i nostri soldi no.

  

Renato Messina

SALERNO – La tristemente nota vicenda del fallimento della società di trasporto pubblico locale sta per arrivare agli sgoccioli, entro il 20 di giugno, infatti, i soci dovranno ripianare le perdite, pena il fallimento. Il capitale sociale di CSTP è (o meglio era, visto che non è rimasto più niente) formato interamente da azionisti  pubblici (26% la Provincia, 31% il Comune di Salerno ed il restante 43% è suddiviso tra  altri 20 Comuni più piccoli della Provincia).  Il nostro Comune ha ovviamente valutato il funzionamento del servizio di trasporto pubblico come un assetto strategico per la città e quindi ha aderito all’aumento di capitale e al ripianamento dei debiti di CSTP per la sua quota di pertinenza (1.300.000 euro circa). Peccato che  alcuni Comuni (Mercato San Severino, Nocera Superiore e Pagani) abbiano deciso di non partecipare alla ricapitalizzazione e al ripianamento, lasciando così le loro quote inoptate e rischiando di lasciar fallire CSTP. Il Comune di Salerno è subentrato al loro posto  con decisione della Giunta e successivo  accoglimento del Consiglio Comunale, deliberato in quella famosa riunione del 31 maggio nella quale si è parlato di Vestuti e non di bilancio. Si sono aggiunti quindi altri 300.000 euro da sborsare per le quote dei tre Comuni che sono rimasti alla finestra. La situazione quindi si potrebbe far critica (per i contribuenti salernitani) se altri enti  locali decidessero di venire meno all’impegno e costringessero il Comune di Salerno a rilevare le loro quote. Del resto nella delibera della Giunta (n°88) è specificato chiaramente  (vincolando in pratica il Comune) che si eserciterà il diritto di prelazione su eventuali altre quote inoptate nei limiti di bilancio. Sembra quindi che CSTP verrà comunque (giustamente) salvata ma, a che prezzo? E soprattutto, come possiamo essere sicuri che la prossima gestione sarà più efficiente sei i soci rimarranno sempre gli stessi (ovvero gli enti pubblici locali)? Alcuni aspettano l’intervento dei privati; se voi fosse un’azienda privata con disponibilità finanziarie per entrare a far parte del capitale sociale di CSTP, ma non per averne la quota  di controllo, vi fidereste dei soci sopracitati, visti i precedenti?

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