FURTI NEL DIANO. QUANDO IL GATTO NON C’E’ I TOPI BALLANO.

 

Antonio itera

VALLO di DIANO – Con questo antico detto paesano, si usa generalmente  auspicare che se in qualunque luogo manca un preciso e costante controllo, chi ne usufruisce è sempre e comunque il birichino e furfante di turno. Si sa, di questi tempi il fenomeno furti nel Vallo di Diano sta dilagando la sua furia acchiappa tutto  a danno dei cittadini, sempre più costretti a chiudersi in casa specialmente nelle ore notturne, pregando il buon Dio per scongiurare la visita sgradita di qualche topo di appartamento.  Questa situazione, detta e ridetta, vissuta e rivissuta, sta minando seriamente la tranquillità delle persone. Una dimensione  paradossale se pensiamo che puntualmente, dopo ogni malaffare, la tempestività e la prontezza delle forze dell’ordine  (manco fossero la dietro l’angolo) , si manifesta tramite comunicati ed elogi vari, perpetrati a quattro mani da colleghi telecomandati o per meglio dire desiderosi di mettersi in mostra omettendo i particolari. Basta farsi un giro durante le lunghe e silenziose notti d’estate per verificare che spesso, nel giro di chilometri, non vi è l’ombra di controlli da parte di nessuno, anzi per meglio dire, qualche persona la troviamo , qualche sospetto che liberamente serpeggia per le nostre arterie probabilmente  in cerca di refrigerazione contro il caldo che negli ultimi giorni sta facendo sentire la propria essenza. Questa la situazione, quindi non meravigliamoci se il fenomeno furti sta lievitando, consideriamolo un fattore di routine amplificato dalla crisi, e consolidato aimè dal poco monitoraggio e controllo sul territorio.

One thought on “FURTI NEL DIANO. QUANDO IL GATTO NON C’E’ I TOPI BALLANO.

  1. Si, siamo davvero messi male. Credo che non sia solo VALLO DI DIANO ad avere tali problemi. In Italia, purtroppo, è sorta una situazione davvero preoccupante. I controlli non basteranno mai se non si da lavoro e responsabilità a milioni di giovani . Credo proprio che bisognerebbe travasare il vaso della povertà e ridare fiducia e buone prospettive a chi non ha avuto mai la fortuna di trovare un semplice lavoro. Allora , dobbiamo sperare che presto si troverà il modo di come mettere un po di soldi nelle tasche dei giovani ed abituarli ad essere utili per la società. Ecco cosa ci vuole per sanare questa società , che pare si sia ammalata da qualche decenne.
    Il mio auspicio è proprio quello di vedere la società, come lo era ai tempi miei, quando si pensava solo al lavoro e alla famiglia. cordialità, alfredo

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