Campania /1: lo scandalo alla Regione … Campania non felix

 

Aldo Bianchini

NAPOLI –   Prima o poi la tempesta dei “facili rimborsi” per i Consiglieri Regionali, che in molti ci ostiniamo a chiamare Onorevoli, doveva arrivare pure in Campania. Ci eravamo tutti illusi che la Campania potesse inverdire i famosi ma lontanissimi fasti della “Campania Felix”. Così non era e così non è stato, purtroppo. Nelle prossime settimane e nei prossimi mesi apprenderemo notizie sempre più devastanti e vergognose, poi si arriverà (come qualcuno già profetizza !!) allo scioglimento del Consiglio Regionale ed a nuove elezioni, forse già in autunno. Per carità al momento siamo soltanto alla fase di “convocazione per chiarimenti” dei 53 consiglieri perché il caso dei rimborsi si presta ad una molteplicità di interpretazioni che giustamente Giovanni Colangelo, capo della procura della repubblica di Napoli, ha precisato che: “”Siamo di fronte ad una norma carente e un po’ equivoca””; i consiglieri dovranno, dunque, spiegare. E senza dubbio cercheranno di farlo; anzi sicuramente alcuni di loro usciranno assolutamente puliti da questa triste vicenda. Rimane, però, il problema del “rapporto di fiducia” con gli elettori e con la gente che si è definitivamente spezzato. Questa storia, comunque, dovrebbe servire da monito e lezione, non per i 53 consiglieri chiamati a rispondere perché, spero, non saranno mai più rieletti, ma per quelli che verranno in futuro, perché l’istituzione regione dovrà pur continuare ad esistere, al di là degli scandali. I prossimi consiglieri regionali, ma vale ovviamente anche per questi fin che resteranno in carica, dovrebbero fare tesoro di questa storia e capire come devono essere impostati i rapporti verso il mondo esterno, soprattutto con la stampa. <<Con la stampa, gentili consiglieri regionali, ci vuole prudenza perché in queste circostanze non è mai troppa, data la ferocia con la quale i contraccolpi mediatici addentano le leadership istituzionali fino a scarnificarle>>, parola di Stefano Caldoro (fonte Il Corriere del Mezzogiorno del 4 luglio 2013). E’ vero quando la stampa intuisce che si può o si deve “cambiare padrone” riesce a scrollarsi di dosso immediatamente tutti i lacci e lacciuoli che l’hanno tenuta stretta e bloccata in un’umile azione di velinaggio, per non dire di sudditanza e vassallaggio. Ben gli sta a questi “sbadati consiglieri” che nell’orgia del potere hanno pensato che i questuanti e i genuflessi potessero essere utili per tutte le stagioni; così non è mai stato e non lo è tuttora. I questuanti e i genuflessi, tanti !!!, sono sempre i primi a scappare, a cambiare casacca ed a sparare a zero proprio su quelli dai quali hanno ricevuto favori e prebende. Del resto è la storia di sempre, anzi è la storia; fa specie constatare che questi signori consiglieri (che amano farsi chiamare Onorevoli) non l’abbiano mai capita. Ma attenzione, accadrà anche che nelle prossime settimane alcuni “consiglieri” riusciranno a recuperare un po’ del terreno perduto e sulla “conta numerica dei favori e delle prebende” elargite riusciranno a ritrovare qualche spazio opportuno sulla stampa con dichiarazioni di parte a discolpa (mai approfondimenti !!) e qualcuno, come ho detto prima, potrà anche farcela ad uscire dal tritacarne in cui si è infilato, ma il suo rapporto con i questuanti e i genuflessi sarà ancora più vergognoso ed insopportabile;  non vaneggio, qualcosa in tal senso già si è mosso fin dal primo giorno dello scandalo, basta dare un’occhiata ai vari giornali locali per capire. Ma i titoli di prima pagina rimarranno per sempre: “Vini e giocattoli, paga il Consiglio” (Corriere del Mezzogiorno), “I rimborsi facili dei consiglieri” (Il Mattino), “Peculato: indagati 57 consiglieri regionali” (La Città), “Indagati 53 consiglieri regionali” (Metropolis) e “Il magna magna” (Cronache del Salernitano). Badate bene, non sono giornali venuti da lontano, sono gli stessi che fino a martedì 3 luglio 2013 osannavano i consiglieri di destra al posto di quelli di sinistra e viceversa. Cosa dire ai “consiglieri”? semplice, non provate a contattare telefonicamente o personalmente questo o questa giornalista che per anni avete foraggiato e vi ha ossessionato con continue telefonaste, non si farà trovare o si negherà, tanto non avete più alcun peso specifico nella sua sfera di interessi. Ben vi sta, ve la siete cercata con la vostra abietta e negligente impostazione della “comunicazione”.  Non voglio ancora entrare nel merito dei “facili rimborsi” per vini, giocattoli, tintura di capelli, tasse, cene, barbiere, bambole, dvd, alberghi, spesa al supermercato, necrologi, per un totale approssimativo di circa 2milioni e mezzo di euro. Intendo soltanto ricordare a me stesso, prima che a tutti, che la “materia dei rimborsi” è carente, equivoca e speciosa; seguiranno, quindi, le più svariate interpretazioni a difesa con eclatanti polverosi, anche se l’immagine istituzionale del “consigliere” è ormai andata perduta, forse per sempre. Come è sempre accaduto, anche questa volta non ci si sofferma neppure per un attimo sulla problematica di fondo che attiene la materia dei rimborsi. Vorrei soltanto ricordare che in presenza di un rimborso c’è un richiedente ed anche un controllore ed è palese, anche in questo caso, che se il richiedente ha dichiarato il falso o non ha capito cosa poteva porre a rimborso è altrettanto ed ancor più evidente che chi doveva controllare non l’ha fatto. La Guardia di Finanza non ha la bacchetta magica dell’onniscienza e non hanno scoperchiato alcun “vaso di pandora”; qui siamo nella maggior parte dei casi in presenza di semplici “scontrini fiscali” dai quali è facilissimo desumere il tipo di spesa. Se i controllori non hanno controllato è segno evidente cha la “pratica dei facili rimborsi” dilaga in ogni settore, purtroppo, e nessuno è immune da colpe. E si ripropone la domanda di sempre che appartiene solo a questo Paese: “Chi controlla i controllori ?”. Ci sarà tempo per riparlarne; nel frattempo giovedì mattina 4 luglio c’è stato un brutto risveglio per tutti, la Campania Felix non esiste più.

One thought on “Campania /1: lo scandalo alla Regione … Campania non felix

  1. Il tritacarne mediatico a cui saranno sottoposti i protagonisti della vicenda sarà inevitabile e , di sicuro , non farà altro che alimentare la già scarsa considerazione che i cittadini nutrono nei confronti di coloro che dovrebbero rappresentarli. Ma il problema ha risvolti più sottili, perché mentre oggi sono tutti pronti ad indignarsi e a inveire contro questi così poco onorevoli consiglieri, alla prossima tornata elettorale i loro bei faccioni torneranno a sorriderci dai muri cittadini invitandoci ad esprimere ancora la nostra preferenza per le loro decantate qualità : onestà, legalità, solidarietà ecc . e gli elettori continueranno a votarli . Tutto ciò è triste assai. Per quanto riguarda i rimborsi, basterebbe semplicemente che la norma indicasse un elenco tassativo di spese ammissibili e il problema sarebbe risolto. Non credo , infatti, che in questo elenco potrebbero trovare spazio le spese per giocattoli, tinture per capelli, pasticcini e amenità varie.

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