Camerata Colucci: l’imperdonabile errore !!

Aldo Bianchini

SALERNO – Ho letto, con vivo compiacimento, che il mio amico e collega Tommaso D’Angelo si accinge a compiere un viaggio nelle segrete stanze dell’aldilà per carpire indiscrezioni e verità ai personaggi di un tempo che fu della nostra amata Città. Il compiacimento è doppio in quanto, oltre alla riconosciuta professionalità di Tommy, ho apprezzato la scelta di raccontare quello che, assolutamente in via ipotetica, si svolge nei prati celesti; insomma come avevo iniziato a fare proprio io qualche anno fa con i commenti sicuramente attribuibili al compianto Carlo Falvella che dall’alto dei cieli si lamentava ogni anno di come veniva maltrattato quaggiù dopo aver dato la vita per un ideale. La scelta del collega D’Angelo è la riprova che qualcosa di nuovo nel panorama giornalistico salernitano l’ho proposta anche io; ovviamente chiedo scusa per la franchezza. Ma veniamo al primo personaggio che Tommy ha casualmente incontrato lungo la sua passeggiata nella sconfinate praterie dell’alto dei cieli: Nico Colucci, mitico rappresentante a tutto tondo della destra salernitana, personaggio che ha attraversato nel bene e nel male almeno una decina di lustri della storia cittadina, e non solo.   L’intervista è perfetta, non c’è dubbio alcuno; a tratti è anche spiritosa e fuori delle righe, ma l’intervistatore è certamente di primo livello. L’argomento più scottante trattato nel contesto dell’intervista è quello relativo alla scelta del MSI di appoggiare l’allora aspirante sindaco Vincenzo De Luca nel ballottaggio del 5 dicembre 1993 (non del ’94 !!) in danno di Pino Acocella. Ecco su questo argomento l’amico Tommaso poteva affondare le lame dei suoi coltelli, capisco però il grande senso di rispetto che Lui prova nei confronti del compianto Colucci e del giusto riserbo per un personaggio che non c’è più. Ma nei suoi panni, però, un’ultima domanda gliel’avrei posta: “Gentile onorevole, fa che nel ’93 Lei con altri barattò la candidatura al Parlamento in funzione dell’appoggio a De Luca in sede locale ?”. Questa domanda non l’ho inventata io, viene fuori dai continui ed inesauribili chiacchiericci di marciapiede che hanno tenuto banco e tengono banco tuttora perché da quel momento iniziò l’era De Luca che non è mai più finita. E non fu solo quello l’errore della destra salernitana, ce ne fu un altro ancora più clamoroso nel 2006 quando Cirielli-Cosentino decisero di convogliare i voti della destra su De Luca in danno di Alfonso Andria che già aveva franchi tiratori al suo interno. Premetto sempre, in questa rivisitazione di alcuni personaggi, che io ho vissuto la storia della Città fin dalla fine degli anni ’50 ed ho guardato ad essa da una  posizione di assoluto privilegio non essendo stato mai coinvolto direttamente nelle sue spire ma avendola seguita come cittadino prima e come giornalista poi. Ritengo altresì che la storia non possono scriverla coloro che l’hanno materialmente costruita, questo compito spetta ad altri, cioè a coloro che hanno avuto posizioni di osservatori più o meno neutrali. C’è ancora un’altra cosa da aggiungere in merito ai due “momenti oscuri” della destra salernitana. Nel primo caso, quello di Nino Colucci, probabilmente fu pattuita soltanto qualche candidatura; nel secondo casso, quello dell’accordo Cirielli-Cosentino, fu pattuita “forse” la calata degli “imprenditori casalesi” nella nostra Città con l’eventuale tacito consenso del beneficiario di quell’accordo. Insomma, come dire, due momenti oscuri che andrebbero presto chiariti e superati, per il bene di tutti, ovviamente.