Palermo e il terzo totalitarismo in Medio Oriente

di Barbara Filippone

PALERMO – Correva l’anno 2009 quando la città di Palermo stringeva un gemellaggio con Khan Yunis, la seconda città più popolosa della Striscia di Gaza. Anche questa città, al pari dell’intero territorio della Striscia, ha dovuto subire le atrocità e i crimini dell’operazione israeliana denominata “Piombo Fuso” programmata da tempo con l’intento di annientare Hamas e qualunque prospettiva di resistenza palestinese. Ma cos’è Hamas? E’ un’organizzazione politica e paramilitare, diretta espressione della “Fratellanza Musulmana”, una corrente fondamentalista islamica nata in Egitto come movimento pacifico e trasformatasi in culla  del terrorismo islamico moderno. Hamas è considerata una vera e propria organizzazione terroristica da numerosi paesi del mondo, tra cui gli Stati Uniti e l’Unione Europea.

In Medio Oriente il genocidio continua, quantunque siano stragi travestite da operazioni militari, di assassini legalizzati , la volontà di distruggere un popolo insieme con il suo diritto di esistere. Un popolo al quale viene rubata la dignità, una gioventù negata già prima dalla nascita, costretti a vivere nei campi profughi nella stessa loro terra.

Così Palermo decide una seconda volta di stringere un gemellaggio con la città di Betlemme.

Il Sindaco della città di Cisgiordania, Vera George Mousa Baboun, ha infatti sottoscritto ieri, 20 settembre 2013, una lettera d’intenti che a nome del Sindaco Orlando le è stata recapitata da Maurizio Artale, Vice Presidente della Fondazione Giovanni Paolo II.

L’accordo, che ha già ricevuto il “Nulla osta” da parte della Presidenza del Consiglio dei Ministri, sarà perfezionato con la formalizzazione del gemellaggio nelle prossime settimane, con una

visita del Sindaco di Betlemme a Palermo. La firma da parte del Sindaco di Betlemme è avvenuta durante una cerimonia pubblica in cui erano presenti i rappresentanti istituzionali, civili, militari e religiosi oltre al Console Generale d’Italia a Gerusalemme Davide La Cecilia.

Orlando afferma infatti: “Questo secondo gemellaggio nell’area, dopo quello con la città di

Khan Yunis della striscia di Gaza rafforza ancora di più la volontà e capacità di dialogo di Palermo con la realtà mediorientale. Inutile ovviamente sottolineare l’importanza che il gemellaggio con Betlemme, città che riveste grande importanza storica e simbolica per tutte le religioni monoteiste, può avere per rafforzare le collaborazioni fra Palermo e quell’area del Mediterraneo, anche in vista del percorso di candidatura a Capitale Europea della Cultura, che guarda al contesto Euromediterraneo.”

Sicuramente il fatto che la città di Palermo, al di là della candidatura all’ambìto ruolo di capitale europea, dimostra una forte sensibilità di fronte ad un percorso bellico voluto da Hamas che dimostra tutta la sua atrocità democraticamente eletta. L’indifferenza moderna a questo sterminio sulla Striscia di Gaza concorre alla questione rimasta sempre aperta riguardo ad un totalitarismo che aveva celebrato la sua forza primaria con lo stalinismo e poi nel cosiddetto Terzo Reich. Per quanto l’intelligenza si sforzasse, il totalitarismo nazista e comunista sfuggiva a qualsiasi tentativo di indicarne le cause e le ragioni. E mentre la modernità si sforza di non ripetere quegli errori, si resta altresì indifferrenti di fronte a queste atrocità palestinesi.

L’unica cosa che mi piace pensare è che Palermo, nonostante i suoi tanti limiti e molteplici pregi, possa fortificare e rafforzare in ciascuno di noi la sensazione che una terza forma di totalitarismo si sta consumando in Medio Oriente e che necessita una qualunque forma di sensibilizzazione nei confronti dei fratelli orientali. L’unica realtà oggettiva da capire è se realmente questa pace sia voluta dai soggetti interessati. Ma qui andiamo su di un campo minato e ci allontaniamo dallo scopo di questo articolo che voleva raccontare solo un passo di solidarietà dalla mia città, Palermo.

2 thoughts on “Palermo e il terzo totalitarismo in Medio Oriente

  1. Qualunque siano le motivazioni di questo totalitarismo e non voglio entrare nell’argomento, devo fare i miei complimenti per il bell’articolo.

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