BERLUSCONI GIOCATORE DI POKER

di Cesare Lanza

Tanti e tanti anni fa, quando mi degnava della sua attenzione, Berlusconi un giorno mi disse di non aver mai più giocato d’azzardo, dopo un amaro precedente giovanile. Era uscito con la ragazza ed era caduto nella trappola dei truffatori delle tre carte, aveva perso i soldi e la faccia (non ditemi, per favore, che non sarebbe stata la prima e unica volta). Eppure, come ho sentenziato decine di volte, tutti sono giocatori, anche se inconsapevoli. Ogni giorno, rendendocene conto o no, rischiamo qualcosa: una multa, la salute o anche la vita, un incidente, il denaro, gli affetti, qualsiasi cosa.. Se la tesi è giusta, Berlusconi è il più grande giocatore, che io abbia mai visto all’opera, disposto a giocarsi tutto, ma proprio tutto. Vincere, raddoppiando o mantenendo il potere, rischiando di essere sconfitto e maciullato. E’ successo tante volte. E questo vecchio, incomparabile giocatore, si ripete in queste ore, sfidando tutti e tutto, in primo luogo il proprio destino. (Un giocatore, lo dico per esperienza, è soprattutto un gran curiosone privo di paura: vuole conoscere la propria sorte, quello che il destino gli riserverà.) Sapete tutti che in queste ore scellerate, il più grande spettacolo politico, grottesco e ridicolo, prodotto in Italia e proposto a mezzo mondo, Berlusconi ha cambiato idea quattro e anche più volte. A mio sommesso parere, lo ha fatto senza sofferenza ma con una sapienza che pochi altri giocatori avrebbero. Ha annunciato le dimissioni in massa dei parlamentari, poi più modestamente le dimissioni dei ministri, poi la sua decisione di votare e far votare contro il governo, infine la decisione contraria, è cioè di votare e far votare a favore del governo. Per gli amanti dei giochi d’azzardo, mi permetto solo di far notare che a poker si tratterebbe del cosiddetto bluff di parola, vietato: cioè, dire e disdire, provocare, lasciare intendere, smentirsi. Ma sappiamo bene che ciò che è vietato dalla correttezza dei giochi, nella politica italiana è assolutamente permesso. Ebbene, tutti hanno parlato, a caldo, di una capitolazione, della vigilia della resa dopo il lungo ventennio. Forse, forse, è l’inizio. Lasciatemi però dire, come esperto del tavolo verde, di intravedere una grande giocata: messo alle strette, Berlusconi ha rilanciato con la massima energia che gli restava. Poi, sull’orlo del burrone, si è fermato. Sconfitto? Mah. Direi che al momento, come altre volte, il signore di Arcore ha in pratica detto: Sono ancora in grado di far saltare il tavolo.. Cosa faranno Napolitano e il PD? Lo sapremo entro qualche giorno: il punto riguarda la decadenza di Berlusconi. Lo faranno decadere, lasciando via libera agli arresti? O la decadenza sarà in qualche modo rinviata o inciuciata, in modo da evitare un colpo di testa, l’ultima puntata (“all in”, nel linguaggio pokeristico) del grande giocatore e lottatore?

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *