C.I.F.: da Achille Lauro a Pasquale Aliberti … passando per Galdi

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel precedente articolo dedicato al “Consorzio Intercomunale Farmaceutico” (CIF) ho parlato di <<inquietante vicenda che ha tutti i contorni della vendetta politica giocata in casa del centro-destra a tutto vantaggio del centro-sinistra>> affermando che il tutto si è consumato nell’ambito di <<una guerra politica mascherata da una battaglia sul filo dei bilanci>> ed ho descritto tutto quello che si è ufficialmente svolto tra ripicche e veleni, tra ricorsi al Tar e decadenze, tra uscite eccellenti e ritorni clamorosi. Il punto, però, è uno soltanto e ruota tutto intorno ad un unico personaggio che è assolutamente inviso al sindaco di Salerno Vincenzo De Luca: il suo nome è Salvatore Memoli. La strategia per abbattere Memoli è stata giocata tutta in “casa centro-destra” ed è, presumibilmente, iniziata diversi prima delle nomine del giugno 2011 che hanno sostituito ed integrato alcuni ruoli chiave dell’organizzazione strutturale e gestionale del C.I.F.  All’epoca dei fatti si parlò insistentemente di “una cena” (fonte Il Mattino) riservata, se non proprio segreta, tra il sindaco di Salerno Vincenzo De Luca e quello di Scafati Pasquale Aliberti, consumata poco prima del mese di giugno 2011. Cosa si dissero i due è assolutamente top-secret. Andando a naso, però, e procedendo nell’esame dei fatti è possibile scoprire che proprio in quel periodo, giugno 2011, vi fu l’importante inserimento nel Collegio dei Revisori dei Conti del C.I.F. di Flaminio Budetti, fratello del più noto Raffaele Budetti, patron dell’emittente televisiva privata LIRA-TV e notoriamente amico di Vincenzo De Luca. La notizia è reperibile sul sito ufficiale del Consorzio, basta cliccare per leggere e credere. Del resto Budetti lo ha voluto e inserito proprio Aliberti, almeno così si dice negli ambienti bene informati; una ipotesi che trova sostanza nell’improvviso interesse (parlo di quell’epoca !!) manifestato da Lira Tv verso le vicende del Comune di Scafati  che mi aveva meravigliato, non lo nascondo, soprattutto quando mandò  in onda un lungo reportage sull’azione, poco condivisibile almeno da parte mia, messa in atto dal sindaco Pasquale Aliberti che, mutuando l’atteggiamento tipico degli anni ’50 del compianto commendatore Achille Lauro, si era messo a distribuire pacchi dono (con pasta, caffè e zucchero) ai suoi concittadini meno abbienti. Insomma la storia si ripete sempre e molto spesso a tavola (meglio se a cena !!) come nel più classico costume italico; quando ci sono decisioni imprtanti c’è sempre di mezzo una cena (vedasi anche per il crac Amato !!). Senza assolutamente mettere in discussione le certe competenze tecniche e professionali possedute da Flaminio Budetti, i due episodi stanno a dimostrare le tappe dell’avvicinamento di Aliberti verso De Luca, della disponibilità del primo a bruciare l’ex presidente Memoli; della disponibilità del secondo a favorire determinati accordi a patto di abbattere definitivamente il nemico Memoli. Sulla scena del CIF, però, c’è stato e c’è anche il sindaco di Cava de’ Tirreni, Marco Galdi, che all’epoca della “guerra dei bilanci” non mosse un dito per tutelare la posizione di Memoli, anzi se possibile la aggravò con interpretazioni surreali e strumentali di fatti chiarissimi che si andavano snocciolando sotto gli occhi di tutti. Bel modo, non c’è dubbio, per garantire l’agibilità politica di quello che in quel momento era il suo nume tutelare, Edmondo Cirielli, comodamente assiso sulla poltrona di Presidente della Provincia, che non ebbe dubbi come scegliere e scelse Galdi affondando memoli. Del resto, senza meraviglia alcuna, la politica si fa anche con questi mezzucci. Ma c’è di più. Il Presidente Cirielli, forse spinto a liberarsi dell’ingombrante Salvatore Memoli, in quella guerra di indiscrezioni e di veleni (la cena con De Luca, ndr !!) si spinse anche oltre e scrisse che  ““Pasquale Aliberti è un elemento di spicco del PdL salernitano.  Sta lavorando bene come sindaco a Scafati, così come, in qualità di capogruppo del PdL alla Provincia,  dove ha messo in atto una linea politica costruttiva, che sostengo appieno. Per tali ragioni, sono convinto  che il suo contributo politico ed amministrativo sia importante per il rilancio del partito in provincia di Salerno””. La storia, come spesso accade, ci dirà nei mesi successivi esattamente il contrario. Adesso siamo alla conclusione di questa brutta vicenda e ancora una volta sarà la magistratura  a surrogare i diritti della politica.

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