MAREVIVO ed educazione scolastica di Barbara Filippone

 

Barbara Filippone

PALERMO – Marevivo… Associazione Ambientalista, senza fini di lucro, libera ed apartitica che opera su tutto il territorio nazionale, ma anche a livello internazionale, attraverso la sua divisione subacquea  e le unità locali operative territoriali promuove il progetto RiverSea nel 2012, progetto finanziato dalla Presidenza del Consiglio che ha lo scopo di promuovere la creatività ed il protagonismo giovanile, nel tentativo di salvaguardare, tutelare e valorizzare il patrimonio naturalistico marino e fluviale. Questo progetto ancora oggi continua a dare il suo contributo, nella scelta di un progetto che coinvolge grandi città come Roma, Palermo e Agrigento; sicuramente le caratteristiche che hanno reso possibile la scelta di queste città sono state l’alto tasso d’insediamento urbano, un bacino d’utenza diversificato nella cultura e nella provenienza, nonché la presenza di habitat costieri, presenza di fiumi e aree di particolare pregio naturalistico. Così il viaggio per proteggere il nostro territorio va dal fiume al mare e la prima cosa che va fatta è la sensibilizzazione del territorio nei pensieri e nell’educazione dei bambini, i quali vivendo specie in periferia vedono spesso atti vandalici di smaltimento dei rifiuti che coinvolge spesso anche la zona costiera. Così MareVivo apre le porte alle scolaresche di Palermo e grazie all’intervento delle circoscrizioni viene intrapreso un viaggio nella conoscenza del mare e dei suoi abitanti, attraverso una serie di incontri con i volontari che si prodigano nelle spiegazioni e questi fanciulli entusiasti si avvicinano a questo percorso marittimo, fatto di foto, video, narrazioni e che termina, almeno qui,  con la visione  della foce del fiume Oreto, fiume vergogna della città di Palermo, fiume inquinato, per la presenza di numerosi scarichi fognari abusivi e di alcune discariche abusive. E proprio vicino la foce del fiume vi è il Kals’Art ovvero l’ex deposito locomotive di Sant’Erasmo, adibito oggi come locale per eventi culturali e musicali e diventato nell’occasione magazzino di conoscenze marittime: un viaggio immaginario in cui le scolaresche si ritrovano ad assistere allo scempio del maltrattamento del fiume dove vengono spesso depositati rifiuti di ogni genere, e nella possibilità di vedere rinascere e risanare la foce, con l’aiuto dei volontari dell’Associazione Marevivo, attraverso la pulizia dello stesso. Il progetto così coinvolge e divulga un insieme di conoscenze e di esperienze in materia di tutela, promozione e valorizzazione di un patrimonio che va necessariamente tutelato per il nostro bene; infatti si sa che inevitabilmente i rifiuti che finiscono in mare hanno tempi diversi di biodegradabilità, 6 settimane per un giornale, 2 mesi per un torsolo di mela, 6 mesi per un fiammifero, da 1 a 5 anni per un mozzicone di sigaretta, da 10 a 20 anni per un sacchetto di plastica, fino ad arrivare a 1000 anni per una bottiglia di plastica… così questa è la scuola che voglio per mia figlia, e per tutti i bambini che si ritrovano a dover affrontare un futuro sempre più pieno di insidie e di pericoli. I nostri figli sono la nostra speranza e noi abbiamo il dovere morale di insegnare loro il rispetto dell’ambiente.

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