Antonio Citera
SALERNO – La condanna di De Luca per la faccenda del termovalorizzatore di Salerno ha degli aspetti che rasentano l’inverosimile o meglio, mettono in evidenza la forza motrice di una classe politica che quando vuole “mette mano” anche tra le mura di una magistratura troppe volte finita sul banco degli imputati. Colpevole di abuso d’ufficio per una faccenda dai risvolti burleschi, poche migliaia di euro per un incarico dato forse con troppa leggerezza. Tutto qua. Un sindaco sulla cresta dell’onda che probabilmente è diventato scomodo. La sua forza, il suo potere, nuoce a quei personaggi che si nascondono dietro la veste pura di una politica rottamatrice a tutti i costi. Candidato alle primarie per governare la Campania, De Luca ha i numeri giusti per poter far il salto di qualità. Ha in mano Salerno e tutta la provincia, il Beneventano, la parte a sud della provincia di Avellino e per la prima volta, può contare su appoggi sicuri nel Casertano e nel Napoletano, insomma, ha le carte in regola per competere con Stefano Caldoro, quella rivincita cercata, voluta, e finalmente a portata di mano. Un percorso quello del sindaco sceriffo maturato e conquistato a suon di propositi, la sua prepotenza spesso è servita a rendere omaggio a una città che stava spegnendosi sotto i colpi assordanti di gestioni macchinose e ordinarie. La sua mano si è vista non subito, il suo carattere combattivo e altalenante è venuto fuori con il tempo, ha plasmato la sua città adottiva a sua immagine e somiglianza portandola ai vertici di una propaganda turistica spesso esagerata ma, chiara e a tratti sorprendente. Uomo che si fida di poche persone, pochi collaboratori scelti nel tempo, non ama essere contraddetto, ha le idee chiare e soprattutto la forza per poterle realizzare. Una macchina politica capace negli anni di tessere la sua rete articolata, fatta di persone giuste al posto giusto, fatta di controllo totale dei suoi uomini fedeli nei secoli. Oggi Vincenzo De Luca è un “mostro” nel senso buono del termine, che incuote paura ai suoi amici/nemici. Un timore diffuso ,al punto da far nascere una coalizione anti De Luca, per spegnere questa luce accecante. Lo stanno facendo, la condanna di ieri, rappresenta la prova lampante di un colpo politico ben congeniato e ben studiato che vuol mettere la parola fine all’ascesa politica di un personaggio che forse non ama condizionamenti se non quelli dettati da lui.
Dall’unificazione ad oggi in Italia la politica ha sempre generato scandali sommersi e non.
I politici peraltro si sono sempre nutriti di tali eventi.
Mi piace al riguardo citare ciò che scrisse il grande Boccaccio già nel 1300 : <>.