BCC di Aquara e Banca Monte Pruno contro la riforma del credito cooperativo

D Antonio Mastrandrea

PAESTUM – È stato un incontro pubblico ricco di spunti e proposte quello che si è tenuto presso l’Hotel Ariston a Paestum nella mattinata di sabato 14 marzo u.s. Il segnale dell’attenzione del territorio, nei confronti della problematica relativa alla riforma che sta interessando il credito cooperativo, è stata confermata dalla nutrita partecipazione di soci, clienti e dipendenti di entrambe le BCC. L’incontro è nato dalla volontà comune di fare maggiore chiarezza su ciò che sta accadendo nel mondo delle BCC, cioè discutendo di una riforma frettolosa, non condivisa e caratterizzata da numerosi punti interrogativi che influenzeranno negativamente il futuro delle banche locali e dei territori. Ha aperto i lavori il Presidente della BCC di Aquara Luigi Scorziello, il quale ha sottolineato come questo disegno andrebbe a penalizzare quelle piccole, ma virtuose realtà che hanno dato un enorme contributo all’economia locale. Successivamente, si sono alternati nell’approfondire le tematiche dell’incontro i Direttori delle due BCC, Antonio Marino e Michele Albanese. Come spesso è accaduto, i due Direttori hanno avuto la capacità di evidenziare con chiarezza e senza giri di parole che questo progetto di cambiamento uccide anni di storia, di lavoro e di sacrifici senza garantire quei risultati di efficienza ed efficacia che i fautori sognano. Dalle parole di entrambi, così come proposto anche all’interno di due comunicazioni ufficiali diffuse nei giorni scorsi, è stato sottolineato che, comunque, all’interno del movimento del credito cooperativo è necessario un processo di riforma che vada però ad ottimizzare taluni processi ed a sistemare quelle inefficienze che possono tramutarsi in rischi aziendali, senza però trasformare completamente il funzionamento delle BCC in un carrozzone gestito in maniera accentrata da poteri forti o da capitali esteri. Durante l’incontro sono state elencate anche le linee guida deliberate dal Consiglio di Federcasse del 12 marzo scorso, che rappresentano dei principi generali dai quali non emerge il filo conduttore di questa autoriforma. È intervenuto, tra gli altri, anche l’onorevole Fulvio Bonavitacola, che ha dichiarato la sua totale vicinanza nei confronti delle banche di credito cooperativo. I lavori sono terminati con una proposta di riforma basata su sei punti: patrimonializzazione attraverso maggiore coinvolgimento di soci e clienti, favorire fusioni volontarie tra banche, accentramento e miglioramento dei servizi e non delle strategie, controlli operati da strutture direttamente in contatto con la vigilanza ed estranee alla governance delle BCC, ripresa del Fondo di Garanzia Istituzionale, nuove regole sulla governance.

 

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