Contursi/3: cosa accade nell’istituto scolastico “E. Corbino” …gli atti scomparsi

Aldo Bianchini

SALERNO – Nella precedente puntata ho parlato dello scontro frontale tra il prof. Alfredo Vissicchio e l’Istituto Scolastico “E. Corbino” di Contursi in cui il docente doveva esercitare la sua professione e dal quale era stato, però, bruscamente allontanato per una pregressa storia giudiziaria che aveva investito il Vissicchio nella qualità di gestore di un istituto scolastico paritario ad Agropoli. Dopo la sospensione cautelare dal servizio il Vissicchio, su richiesta dell’Istituto Scolastico, al fine di completare la documentazione agli atti del suo fascicolo personale, delega un suo emissario di recarsi a Contursi (il giorno 07.11.13) per compilare e consegnare alla scuola un modulo prestampato (fornito dallo stesso istituto) sulla previdenza complementare e sulla situazione penale, unitamente ad un certificato penale con la dicitura “nulla” rilasciato dalla Procura di Vallo della Lucania. Sul modulo prestampato era stata lasciata non barrata la casella relativa alla dicitura “non aver riportato condanne penali”. Ma l’istituto Corbino non ci sta e, di propria iniziativa, espleta ricerche presso la Procura di Vallo con la conseguente scoperta dell’esistenza di due condanne penali. A questo punto, in seguito a tale asserita difformità, il Vissicchio viene licenziato per presunta “falsità dichiarativa”; siamo al 24 marzo 2014 e il giorno 28 dello stesso mese esplode la rabbia degli studenti (leggasi puntata n.1) che vorrebbero continuare a studiare con il loro docente. Il giorno 11 aprile 2014 il prof. Vissicchio, su suggerimento del suo avvocato, si reca presso l’istituto scolastico di Contursi per prendere visione del suo fascicolo personale, al fine di accertare se tutti i documenti presentati fossero gli stessi da lui affidati al suo emissario per la consegna avvenuta il precedente 7 novembre 2013. Dal memoriale del docente sul punto si rileva che “”…sfogliando la documentazione, avevo conferma che la dichiarazione incriminata era priva dell’allegazione di documento d’identità e chiedevo rilasciarsi copia di tutti gli atti … mi invitava a ritirare quanto richiesto l’indomani mattina, previa consegna delle marche da bollo di rito …””. E la storia continua. Il giorno 12 aprile 2014 il Vissicchio si reca nuovamente a Contursi, questa volta in compagnia di una sua collega, per ritirare la documentazione inerente il suo fascicolo personale; difatti ritira un plico composto da 19 pagine. Stando alla sua dichiarazione si accorge, il Vissicchio, che la documentazione non corrispondeva a quella depositata in segreteria il 7 novembre 2013 e visionata il giorno precedente; al modulo prestampato era stato aggiunto qualcosa e più precisamente: “”Mi resi subito conto che al modulo prestampato contenente la dichiarazione sostitutiva era stata artatamente aggiunta copia della mia patente di guida recuperata altrove … al fine di conferire validità ai sensi di legge alla predetta autocertificazione …””. Rapida, a quel punto, la decisione del Vissicchio che chiama il suo avvocato e ritorna, nella stessa mattinata del 12 aprile 2014, presso l’istituto scolastico (anche in compagnia della collega) per contestare l’alterazione della documentazione consegnata, in copia conforme all’originale, rispetto a quella originale in possesso dell’istituto scolastico. Viene chiesto un nuovo accesso agli atti che l’istituto non vuol concedere, al punto da chiamare la forza pubblica a causa delle insistenze del legale del Vissicchio. Sul posto arrivano il maresciallo e un appuntato dei Carabinieri di Contursi “” … i quali una volta edotti dei fatti invitavano le maestranze ad aprire la cassaforte ove erano custoditi i documenti in questione per consentire l’accesso agli atti …””. E qui arriva un’altra sorpresa. “”Appena aperta la cassaforte si notava che sopra il mio fascicolo personale, prima di ogni altro documento, era poggiata, libera, copia della mia patente di guida, senza dubbio prelevata dal corpo di altri atti, giacchè tale fotocopia presentava … degli inconfondibili fori inequivocabilmente causati da precedente pinzatura e successiva rimozione dei punti metallici …””. A questo punto la situazione viene risolta, in via bonaria, con il rilascio di nuova documentazione in copia conforme all’originale, naturalmente senza la copia del documento d’identità. C’è stata manipolazione degli atti, e se sì chi li ha manipolati ? Alla prossima ed ultima puntata.

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