I fiori della speranza… portati via dal parco giochi.

Antonio Citera

SANZA – La primavera si sa è la stagione degli amori, dei risvegli. Tutt’intorno la natura ci delizia con colori variopinti, profumi deliziosi e, dove questo non avviene, la mano dell’uomo sempre altruista, ottempera alle necessità. Siamo a Sanza, precisamente nella villa comunale, oasi di virtù e di aggregazione, qui, specialmente al dì di festa, le persone si ritrovano. Dal monumento ai caduti cinto di alloro al mitico “pino” di centenaria età, dalla fontana dai mille colori al parco giochi per i più piccoli e “non solo”. Lo scivolo, la girandola, i cavallucci e tutt’intorno il giardino fiorito. Variegato contenitore di speranza e di divertimento, rimodernato da poco da un’amministrazione audace. Fiori di ogni tipo, non li elenco nel nome ma, vi descrivo i colori che vanno dal rosso al giallo passando per il bianco candido che riflette il rosa nitido fino a raggiungere il “nero opaco”. Tre buchi, tre posti vacanti che fino a ieri ospitavano i colori della natura, oggi morti come la mano”morta” che li ha portati via. Un gesto folle, un gesto disarmate, consumato evidentemente da qualche “cretino” che ha pensato bene di violare quell’armonia che sapienti mani hanno creato. Un gesto vile a dir poco, insensato, se non per dimostrare la vigliaccheria senza limiti di chi non ha nulla da fare se non oltraggiare la cosa pubblica. Oggi con molta probabilità, quei fiori sono su qualche terrazzo a dare il meglio di se, forse scoloriti, forse essiccati da un comportamento privo di qualsivoglia ragione d’essere, dimostrazione effimera di persone piccole piccole…

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