UNIVERSITA’ DI SALERNO: STABILE AL CENTRO SUD (LA PRIMA). MA CALA ANCORA NELLA CLASSIFICA NAZIONALE. IN UN SOLO ANNO ALTRE QUATTRO POSIZIONI PERDUTE: DALLA 22ma ALLA 26ma . SUGLI SCUDI INGEGNERIA, CROLLA, INVECE, GIURISPRUDENZA. PERCHE’?

Maddalena Mascolo e Aldo Bianchini
SALERNO – Con riferimento ai dati recentemente pubblicati da IL SOLE 24 ORE, c’è poco da stare allegri sui risultati riguardanti il nostro ateneo, contrariamente agli osanna celebrativi di questi giorni che inneggiano per il secondo anno consecutivo alla conferma del “primato” dell’Università di Salerno quale la primo Ateneo del Sud.
Perdere ben quattro posizioni rispetto ai 61 atenei nazionali in un solo anno (dal 22mo al 26mo posto della classifica nazionale) è un segnale preoccupante. E se la “discesa” dovesse ulteriormente intensificarsi in futuro rispetto al Centro-Nord, ci sarebbe poco da stare allegri.
Essere la prima università del Sud vuol dire tutto e niente. E’ quando si emerge nel contesto nazionale che certe graduatorie di merito assumono un valore reale. Cioè quando si superano o quanto meno ci si allinea alle migliori che si guadagna in qualità e, quindi, in credibilità.
Ciò premesso, nessuno nega che una posizione quasi centrale nella graduatoria nazionale degli atenei italiani possa essere degna di attenzione. Anche perché alcune realtà, soprattutto sul piano della ricerca scientifica come, ad esempio, la facoltà di ingegneria della nostra Università, si impongono all’attenzione generale per qualità e profondità della ricerca.
E ciò nonostante che proprio quella facoltà sia da anni al centro di una bufera giudiziaria che recentemente ha registrato preoccupanti sviluppi a seguito della richiesta di rinvio a giudizio di numerosi docenti e ricercatori per associazione a delinquere ed altro.
Due, infatti, “le bombe cadute sul campus di Fisciano” (Fonte La Città, 7 luglio 2015). La prima riguarda l’accusa di concussione per il direttore vicario del Diem – Dipartimento di Ingegneria dell’Informazione, Ingegneria Elettrica e Matematica Applicata – diretto dal prof. Ciro D’Apice, contestatagli dal Sostituto Procuratore della Repubblica Rocco Alfano con indagini affidate a suo tempo al Nucleo Tributario della Guardia di Finanza, e con una conseguente richiesta di rinvio a giudizio.
La seconda, invece, riguarda il caso dei fondi europei che sarebbero finiti in società partecipate di alcuni docenti d’Ingegneria, tra cui il professor Saverio Salerno, Direttore dello stesso Diem: un affare di un milione e mezzo di euro.
Quali le ragioni, intanto, della perdita di ben quattro posizioni nella classifica nazionale rispetto allo scorso anno: dal 22mo al 26mo?
Secondo i dati ufficiali l’Ateneo salernitano subisce un crollo sul fronte della formazione, a causa della macro area legata alla didattica.
Impossibile riferire analiticamente sulle cause. Ma, di certo, alcuni esempi sono sufficienti a rivelare le ragioni che contribuiscono al crollo della didattica se non al degrado per casi davvero scandalosi..
E’ assurdo, infatti, che in alcune facoltà, la formazione scientifica e culturale di insegnamenti o prove peraltro obbligatori venga affidata sportivamente a docenti di tutta altra disciplina. E’ ancora più assurdo che non esistano docenti titolari di insegnamenti attivati. E’ oltre modo ancora più assurdo che il “problema” venga risolto un po’ goliardicamente (se non paesanamente) affidando carichi didattici e verifica della preparazione relativa a professori che non hanno titoli e competenze per adempiere a quel ruolo.
Cosa turche, direbbe il volgo. Offendendo la Turchia che sta molto avanti nella società contemporanea.
Oltre ad costituire una violazione macroscopica del diritto degli studenti ad essere formati ed esaminati da docenti competenti e non, invece, INCOMPETENTI e, quindi, inadatti a trasmettere cultura, fenomeni del genere a conoscenza di tutti (Polizia del Campus dell’Ateneoi salernitano inclusa) continuano ad essere tollerati con stupefacente arroganza e palese violazione delle leggi dello stato.
Studenti “esaminati alla carlona” e che carlonianamente si accontentano dell’esame o della prova regalata è indice di degrado morale ed istituzionale. E gli esempi e le testimonianze, purtroppo, sono infinite.
Perché infiniti sono gli esempi di studenti “esaminati” sportivamente a centinaia e centinaia in una sola giornata o spesso giudicati da professori titolari di insegnamenti di altra natura. Nel rapporto tempo di esame e numero degli esaminati la impossibilità materiale di svolgimento dell’esame o della prova è sotto gli occhi di tutti. Eppure nessuno interviene.
Giurisprudenza perde pezzi a valanga, ad esempio, e l’eredità che il Direttore del Dipartimento Enzo M. Marenghi si accinge a lasciare alla fine del corrente anno accademico appare sempre più disastrosa.
Pare che dallo scorso anno ad oggi le iscrizioni a quella ex-Facoltà siano calate da 1000 a 600. Quasi il 50% degli studenti avrebbe preferito altre università facendo crollare la fiducia in famiglie e studenti.
Soddisfatto, naturalmente, il buon Tommasetti, rettore giovane e forse un po’ troppo ottimista. Giustamente per quanto riguarda la riconferma del suo Ateneo come primo del sud.
Sul calo, invece, di ben quattro posizioni nella scala nazionale degli atenei italiani che veramente conta, il suo mandato non è cominciato nel migliore dei modi!

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