Alfonso Gatto: 40 anni dopo

Di Giovanna Naddeo

Salerno, rima d’inverno,

o dolcissimo inverno,

Salerno, rima d’eterno.

A quarant’anni di distanza dalla sua tragica morte, Alfonso Gatto, poeta, giornalista e scrittore salernitano, verrà celebrato con un’intensa giornata in suo onore.

Il Comune di Salerno, con la collaborazione dell’Università di Salerno, delle fondazioni “Alfonso Gatto” e “Casa del Contemporaneo”, della Galleria “Il Catalogo” e con il patrocinio della Regione Campania, promuove un ricco programma di iniziative per ricordare il grande poeta salernitano. Programma che ben si inserisce nell’intensa attività della Fondazione “Alfonso Gatto”, presieduta da Filippo Trotta, nipote del poeta, la cui sede è situata nel Vicolo San Bonosio (decorato dalla stessa Fondazione con versi del poeta dipinti artisticamente sui muri).

Martedì 8 marzo 2016, a quarant’anni esatti dalla morte del poeta, avvenuta l’8 marzo 1976 a Orbetello, in seguito a un incidente stradale, l’intera città ricorderà il poeta.

Si inizierà alle ore 9.30, presso il Cimitero Monumentale di Salerno, per un omaggio della città alla tomba del poeta.

A seguire, alle ore 11.00, al Teatro Municipale Giuseppe Verdi, al termine di un momento musicale offerto dall’Orchestra Filarmonica del massimo teatro cittadino, il grande attore Toni Servillo leggerà le poesie di  Alfonso Gatto.

Nelle settimane successive sono, poi, in programma incontri, convegni e pubblicazioni dedicati alla figura ed alla attività culturale del poeta salernitano. Nel mese di maggio, infine, su una parete dell’Istituto di Cultura Italiana a Parigi, sarà riprodotta una poesia di Alfonso Gatto dedicata alla Costiera Amalfitana.

Inoltre, alle ore 19 il prestigioso pianista Andrea Bacchetti suonerà il Bach delle Suite Inglesi e Francesi in onore del poeta, nell’ambito della X edizione del Festival Pianistisco Internazionale “Piano Solo” ( a Salerno dal 4 al 18 marzo 2016).

Nel frattempo continua fino al 13 Marzo la mostra fotografica  “Alfonso Gatto e il Catalogo 1968_1976” presso la Galleria “Il Catalogo”: più di 40 scatti i quali “assolvono a una duplice funzione: accanto alla funzione di memoria se ne affianca una conoscitiva, quella particolare forma di conoscenza che consiste nel mettersi in diretto contatto con i contenuti, presenti nelle brevi didascalie ” ha affermato Paola Capone, curatrice della mostra.

Tali numerose iniziative e intense attività sono il segno di una città che, se stimolata adeguatamente, non dimentica la propria cultura e in particolare coloro che l’hanno “esportata” culturalmente all’esterno, quali, appunto, il nostro Alfonso Gatto.

Sulla sua tomba, che ha un macigno per lastrone, è inciso il commiato funebre dell’amico Eugenio Montale:

« Ad Alfonso Gatto

per cui vita e poesie

furono un’unica testimonianza

d’amore »

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