Lobosco: un nome … una garanzia

Aldo Bianchini

VALLO di DIANO – Non vedo perchè quando parliamo o scriviamo (come in questo caso) di un collega giornalista dobbiamo limitarci a dare la notizia e, tutt’al più, pubblicare una sua diretta dichiarazione che rimane, comunque e solo, una dichiarazione di parte; anche se molto moderata e spalmata da un tasso di umiltà non consueto. Ho letto la notizia e la dichiarazione di parte, come al solito su Ondanews, ma non ho avuto il piacere di leggere qualche considerazione, anche se apparentemente di facciata, su un personaggio che è e rimane un personaggio nell’intero Vallo di Diano, e non solo. Parlo del collega Gerardo Lobosco, notissimo giornalista sportivo, ed eccomi pronto ad esprimere le mie considerazioni prima sul personaggio e poi sul prestigioso incarico ricevuto dal commissario Cosimo Sibilia della FIGC (Federazione Italiana Gioco Calcio) della regione Campania. Gerardo Lo Bosco è un giornalista specializzato in una branca del giornalismo che, spesso ed a torto, è ritenuta una specializzazione minore. Un po’ come succede per tutti gli sport rispetto al “dio calcio”. La specializzazione sportiva per un giornalista è, invece, senza se e senza ma una delle più difficili; è una specializzazione che bisogna curare ad ogni ora del giorno e di tutti i giorni in un crescendo quasi ossessivo, tanta è la mutabilità e il tasso di gradimento di questa materia che di per sé, e per natura, è molto magmatica. Vi faccio un esempio; io personalmente nella mia lunga carriera di giornalista ho scritto, si e no, quattro-cinque articoli sulla Salernitana Calcio e da questi scritti ho avuto più fastidio che dalle decine e decine di centinaia di articoli di cronaca giudiziaria (che è anch’essa molto pericolosa). Ebbene Gerardo Lobosco questo arcano ma anche semplice segreto lo ha capito fin dal suo affacciarsi nel mondo del giornalismo (diversi anni fa !!) ed ha cercato subito di seguire quella che era ed è una sua particolare predisposizione verso il giornalismo sportivo, senza mai cadere nella trappola della tuttologia che induce, spesso, molti colleghi a sentirsi esperti anche delle sciuscelle (in natura “carrubi”). Gerardo ha scalato le faticosissime scalinate del mestiere superandole una per volta, ha metabolizzato al meglio l’approccio professionale verso questo tipo di giornalismo ed alla fine ha centrato l’obiettivo guadagnando la poltrona di principale giornalista sportivo del Vallo di Diano così come dell’intero Cilento, del potentino e del lagonegrese, per non citare altri territori. Per anni, ogni domenica, ho sempre incontrato Gerardo nella tribuna stampa dell’Arechi da dove con molta attenzione ed umiltà ha seguito passo passo le vicende sportive della Salernitana negli ultimi decenni; ma in quella tribuna Gerardo è anche maturato molto perché, sempre con senso di umiltà e senza mai perdere un briciolo di dignità, ha carpito tutti i segreti del difficile mestiere da colleghi che forse ne sapevano più di lui (io non c’entro, andavo all’Arechi solo per vedere la partita !!) e li ha immagazzinati nel suo immenso archivio-dati che lentamente ha costruito sia nella sua mente come nei suoi computer. Ecco perché, a giusta ragione, oggi può e deve fare l’opinionista; la sua immagine giornalistico-televisiva è talmente nota che ogni sua parola suona, per le orecchie dei telespettatori o per gli occhi dei suoi lettori, come una considerazione mai superficiale e da prendere sicuramente da esempio positivo. Ha saputo anche costruirsi una famiglia molto unita che lo accompagna in ogni sua decisione, anche a costo di sacrificare qualche minuto dei suoi profondi affetti familiari. Per anni è stato a Sassano, paese originario della moglie, e da un po’ di tempo è ritornato nella sua Sala Consilina, ma è sempre presente dovunque con la sua disponibilità e la sua umiltà non finta ed opportunistica. Ha scritto, nella sua carriera, per testate giornalistiche sportive nazionali (Il Corriere dello sport) e per quelle normali (Il Mattino); continuerà a scrivere per altre. Non ho mai avuto il piacere di fargli scrivere un articolo per questo giornale online, mai disperare, tutto è sempre possibile; ma ho sentito il dovere, al di là della semplice notizia, di tracciare anche se per sommi capi il profilo di un giornalista che sicuramente non è arrivato al capolinea e che altrettanto sicuramente ha molte frecce al suo arco per uno splendido futuro. Ed è proprio grazie alla sua professionalità ed alla sua umiltà che la FIGC-Campania ha deciso di premiarlo assegnandogli il ruolo di responsabile della delegazione zonale Sala Consilina (area Vallo di Diano e Tanagro) per la provincia di Salerno; le sue qualità specifiche di conoscenza delle diverse componenti che riguardano la macchina organizzativa del calcio dilettantistico regionale lo hanno finalmente premiato. Qualità, ripeto, che ha maturato lentamente e profondamente grazie anche alle sue mitiche trasmissioni televisive (attualmente su 105/Tv) molto seguite negli ambienti che interessano una vastissima platea di giovani; basta pensare che la rubrica di Gerardo è una delle poche esistenti sugli schermi televisivi privati regionali. Secca, umile ma precisa la sua dichiarazione post nomina: “Ringrazio il Commissario Cosimo Sibilia e il delegato provinciale Enzo Faccenda, i quali hanno voluto affidarmi questo prestigioso ruolo in un momento delicato per il calcio dilettantistico. Spero di riuscire a dare il mio contributo  per la crescita del movimento in questa vasta area della provincia a sud di Salerno” (fonte Ondanews). Ma Gerardo Lobosco sta crescendo anche nel mondo del giornalismo associativo; difatti di recente è stato eletto come vice-presidente della storica Assostampa Salernitana con sede in Salerno, a coronamento di un tratto caratteriale che lo distingue da tutti gli altri: competenza, professionalità, educazione e umiltà. C’è un altro aspetto, infine, che riguarda la complessa immagine del personaggio, ed è la sua totale ultradecennale dedizione al mondo del calcio dilettantistico di cui conosce tutti i segreti, anche quelli più esclusivi e nascosti, e intrattiene rapporti ottimali con tutti, dalle società sportive ai dirigenti, dai calciatori agli osservatori, ecc. Oltretutto, Gerardo sa benissimo che quello del calcio è un terreno ossessivamente minato, ma è un terreno che conosce benissimo e sul quale si muove altrettanto finemente perché lui è un personaggio che non urta e non si sottomette riuscendo sempre a mantenere un atteggiamento di super partes che se fino ad oggi gli ha reso molto sul piano giornalistico, potrà rendergli altrettanto sul piano dell’organizzazione e della responsabilità federale; anche perché la Federazione Italiana Gioco Calcio non sceglie mai i suoi responsabili per caso ma soltanto sulla base di uno studio attento e meticoloso; ed oggi più di prima serve il modo di muoversi e di operare come solo Lobosco sa fare, sempre in punta di piedi e sul filo sottilissimo della lama di un rasoio. Solo così la stessa Federazione potrà recuperare, dopo un periodo burrascoso, credibilità ed efficienza. Del resto Gerardo è un personaggio che si è costruito da solo e che da solo è maturato in un ambiente molto difficile come quello del giornalismo, fatto anche di invidie e rancori; soprattutto non ha mai chiesto niente a nessuno e, quindi, non ha debiti da pagare; e questa peculiarità nel mondo del calcio è una impagabile virtù. Sicuramente avrò scritto troppo, ma questa è la dimostrazione plastica che si può sempre parlare di un personaggio, soprattutto quando è un amico, senza bisogno di ricorrere e sterili interviste. La strada che si è aperta dinanzi a Gerardo è lunga e difficile, sicuramente saprà superare tutti gli scalini per raggiungere nuove ed importantissime mete. Auguri da tutta la redazione di www.ilquotidianodisalerno.it

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