Arte, Befana e Mensa dei Poveri: un rapporto inesistente !!

Maddalena Mascolo

SALERNO – La Befana è passata, per la gioia di piccoli e grandi è passata anche sui tetti di Salerno e non avendo camini a disposizione è entrata nelle singole case attraverso finestre e balconi appositamente lasciati socchiusi. Ma al di là della fantasia e dei sogni c’è una domanda che vorrei porre: “Ma la Befana si è mai fermata sul tetto della mensa dei poveri di Salerno ?”. Non credo, almeno non ci sono conferme in tal senso. Ebbene ci hanno pensato alcuni artisti salernitani a riparare una debacle storica della classica Befana. Sono in 31 ed hanno dato vita alla “Iniziativa – Arte e Beneficenza” tutta in favore della “mensa dei poveri”; con qualche settimana di ritardo rispetto alla data canonica della discesa della Befana gli artisti hanno ben pensato di esporre un’opera a testa in una sorta di “vendita di beneficienza” pro mensa dei poveri. L’iniziativa partirà il prossimo 30 gennaio e durerà fino al 4 febbraio all’interno di “Palazzo Fruscione”, il palazzo più antico di Salerno (recuperato in maniera splendida e restituito all’intera comunità) che si trova in pieno centro storico in Vicolo Adelberga (nei pressi di Via Canali e di fronte alle Chiese di San Pietro a Corte e di Santa Rita). L’iniziativa è stata coordinata da Antonio D’Alessio (già presidente del consiglio comunale e attuale consigliere di maggioranza) con la collaborazione di Silvio Sabatino (per la comunicazione) e l’ispirazione costruttiva di Maria Scotti che senza alcuna associazione è riuscita a contattare ed unire nella “Iniziativa” i trentuno artisti salernitani. Naturalmente dopo il 4 febbraio anche gli artisti che non sono stati contattati potranno contribuire con le loro opere alle prossime iniziative che saranno certamente organizzate e basate sullo spirito di solidarietà che agli artisti non manca. Ma chi sono gli artisti che fino ad oggi hanno risposto all’appello di Maria Scotti che ha per prima messo a disposizione una sua opera: Loredana Spirineo (l’albero Aldo), Chicca Regalino (l’io), Anna Avossa (girasoli), Maria Grazia Cappetti (introspezione), Michela Marasco (scorcio in azzurro), Mario Carotenuto (pane contadino), Cinzia Gaudiano (ciuccio e felice), Giorgio Della Monica (astratto), Amedeo Ternullo (via di pregiato), Maria Pellegrino (astratto geometrico), Giuseppe Carabetta (la divina vigna amalfitana), Laura Bruno (la bambina), Olga Marciano (emozione), Giuseppe Gorga (deframmentazione), Anna Ciufo (uno sguardo), William Papaleo (maiori, torre) Concetta Carleo (le radici del passato), Liberatore Rossano (spigolo vivo), Antonio Petti (pinocchio), Ida Mainenti (girotondo), Pino Latronico (il cavalluccio di cartapesta), Marco Vecchio (icaro), Nicola Pellegrino (vortice), Wanda Fiscina (magmalia), Loredana Gigliotti (le tre età della donna), Deborah Napolitano (mediterranei), Pasquale Liguori (il mondo), Lucio Liguori (senza titolo), Sergio Vecchio (senza titolo) e Rosalba Fatigati (vento). Il ricavato della vendita all’asta di sabato 4 febbraio 2017 andrà interamente devoluto in favore della “mensa dei poveri” di Mario Conte. Fondata nel 1994, la mensa, è all’ora di pranzo punto di ristoro e luogo di aggregazione familiare per tante persone bisognose: senza fissa dimora, migranti, anziani, ex tossicodipendenti, disoccupati, per una media di circa 150 pasti al giorno. Un impegno e una spesa notevole che Mario Conte da ben 22 anni si è caricato sulle proprie spalle affrontando notevoli difficoltà ed anche ostacoli di natura burocratica e di credibilità. L’asta delle opere offerte dagli artisti sarà, è vero, una goccia in un mare di esigenze, ma è l’inizio di un’iniziative che dovrebbe coinvolgere anche altri settori della città. Questa almeno è la speranza degli artisti salernitani.

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