MIGRANTI: la rabbia della politica

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Le levate di scudi non mi piacciono mai perché invece di annullare producono un eccesso di dubbi. Non ne parliamo quando a levare gli scudi è la politica su un argomento molto delicato come quello dei migranti. Secondo me non c’è italiano che non pensa che più di qualcuno ci guadagna sul traffico di migranti e sulla loro sistemazione; diversi sono stati gli scandali fino ad oggi portati alla luce; basta pensare a Mafia Capitale ed alle varie cooperative annesse per andare sempre più in là col pensiero. Ma anche sul resto del territorio nazionale gli scandali non si contano.

Non era mai accaduto, però, che il malefico pensiero potesse investire le ONG (Organizzazioni Non Governative) che curano la fase più difficile della migrazione, cioè il trasporto via mare con tanti salvataggi.

E’ stato sufficiente l’intervista resa dal Procuratore Capo di Catania, Carmelo Zuccaro, nella trasmissione Agorà di Rai/3 per scatenare le ire di tutti; è stato toccato il nervo più sensibile di tutta la vicenda: pro e contro le organizzazioni non governative e pro e contro il Procuratore, reo secondo alcuni di aver seminato soltanto dubbi e sospetti  nei confronti di chi volontariamente si propone di salvare le persone che rischiano di annegare nel Mediterraneo nel tragitto Libia – Italia. Sul caso, dopo le dure prese di posizione di due ministri (Orlando e Minniti), rispettivamente della giustizia e dell’interno, si è mosso anche il CSM (Consiglio Superiore della Magistratura).

Naturalmente, come sempre, la vicenda è subito diventata un “caso politico” con i due partiti estremi (Cinquestelle e Lega) schierati decisamente dalla parte del Procuratore contro “alcune ONG”, sulle sue Forza Italia, e il PD decisamente in favore delle ONG e contro il Procuratore  che è stato invitato, con decisione, a parlare sugli atti. Un fatto del genere non era mai accaduto perché delle due l’una: o Zuccaro è uscito allo scoperto con una grossa cavolata oppure Zuccaro ha messo le mani su uno scandalo megalattico al cospetto del quale anche “mafia capitale” impallidisce.

Sulla vicenda è intervenuto anche, e pesantemente, il ministro degli esteri Angelino Alfano per bacchettare tutti e ricordare a tutti che il problema esiste. Non mi è piaciuta la risposta di Andrea Orlando perché se è vero che Alfano quando era agli interni non si era accorto di niente è pur vero che oggi la notizia è venuta fuori e non da un parolaio qualsiasi ma da un Procuratore della Repubblica che ha detto non di non avere le prove ma di non poterle utilizzare con l’attuale sistema giudiziario e legislativo italiano.

Dopo tutte queste violenti polemiche pensate a cosa potrebbe accadere se il Procuratore Carmelo Zuccaro dovesse venire in possesso anche della minima prova; il fatto avrebbe una ricaduta politica veramente spaventosa con notevole vantaggio in sede elettiva o per l’una o per l’altra parte in campo. Ed anche questo mi appare largamente ingiusto.

Ma se devo esprimere un giudizio molto personale sull’intera vicenda, che di certo non mancherà di offrire altri colpi di scena, devo dire che ogni volta che la politica si è scatenata in questo modo pro o contro è sempre accaduto qualcosa di grosso. La speranza è che niente e nessuno riesca ad incrinare il rapporto di fiducia che deve esserci tra la gente comune e tutte le Organizzazioni Non Governative che, per la stragrande maggioranza, si impegnano ed offrono il meglio di loro stesse nel salvataggio di tante vite umane e nell’assistenza di tutti quelli che sopravvivono sfuggendo alle guerre che stanno insanguinando l’Africa.

Ci sarebbero molte altre riflessioni da fare, ma è giusto fermarmi qui; almeno per il momento.

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