Certosa: dal primo luglio biglietteria gestita dal Comune. L’enigma della parola “accoglienza”. Una Coop gestirà tutto?

Aldo Bianchini e Ennio Sica
PADULA – Come avevamo anticipato nel precedente articolo del 20 maggio scorso abbiamo analizzato l’accordo sottoscritto dalle parti (Comune di Padula e il Polo Museale della Campania) il 16 maggio 2017 partendo dall’indiscrezione sussurrata da un collega giornalista nel corso della lunga attesa davanti alla porta chiusa degli uffici amministrativi. Una indiscrezione rimbalzata fino a noi che non eravamo presenti al momento.
Di seguito esporremo i punti principali, estrapolando anche parti del documento ufficiale protocollato, cercando di sintetizzarlo in modo leggibile e comprensibile.

Cos’è questo accordo? Si tratta di un Accordo di valorizzazione per definire le finalità, le strategie, gli obiettivi ed i compiti comuni di valorizzazione della Certosa e dei beni culturali presenti a Padula, la gestione integrata e il coordinamento delle attività di valorizzazione.

Qual è il fine dell’accordo? Promuovere la conoscenza e assicurare le migliori condizioni di utilizzazione e fruizione dei musei di Padula, attraverso una collaborazione operativa tra i sottoscrittori dell’accordo e l’introduzione di biglietti unici integrati.

Quali sono le strategie per la valorizzazione? Le linee strategiche prevedono la predisposizione di percorsi di visita e di itinerari idonei, misure di sperimentazione e innovazione nel campo della valorizzazione, comunicazione e gestione, interventi di studio, prevenzione, manutenzione e restauro del patrimonio storico-artistico, architettonico e paesaggistico e di recupero di ambiti degradati.

Quali sono gli obiettivi da raggiungere? In merito ai beni oggetto dell’accordo bisognerà garantirne la valorizzazione, assicurando la fruizione pubblica e sviluppando i valori immobiliari e culturali, valorizzarne il potenziale di relazioni con il contesto territoriale secondo obiettivi di sviluppo sostenibile e promozione dell’attrattività, svilupparne la ricerca scientifica e le competenze professionali e imprenditoriali per la salvaguardia e la fruizione pubblica del patrimonio culturale, promuovere attività culturali e spettacoli, realizzare mostre, progettare, promuovere e realizzare percorsi turistici ed itinerari di visita e migliorare i servizi per i cittadini ed i visitatori, realizzare strumenti innovativi di educazione al patrimonio culturale, realizzare servizi di accoglienza per migliorare la qualità dell’offerta culturale e a realizzare economie di gestione, promuovere l’adeguamento delle infrastrutture di collegamento ai siti, al fine di migliorarne l’accessibilità e le connessioni con gli altri luoghi della cultura regionali e interregionali, attività di promozione e comunicazione.

Quali sono i compiti di Polo e Comune? Realizzare attività di valorizzazione integrata, sviluppare e promuovere il turismo culturale in ambito locale, gestire le attività di valorizzazione dei beni affidati, progettare, realizzare e gestire i servizi di accoglienza/assistenza culturale e di ospitalità per il pubblico e i servizi di pubblica utilità, valorizzare i beni culturali anche di proprietà privata, istituire premi e borse di studio, raccogliere fondi per il perseguimento delle finalità dell’accordo, realizzare o partecipare a progetti sostenuti da fondi europei, gestire, direttamente o indirettamente, le attività di valorizzazione del patrimonio, ovvero attuare la gestione indiretta tramite concessione a terzi delle attività di valorizzazione, anche in forma congiunta ed integrata, mediante procedure di evidenza pubblica, sulla base della valutazione comparativa di specifici progetti.

Quanto tempo dura l’Accordo? L’Accordo dura due anni a partire dal 1 luglio 2017 e potrà essere modificato o integrato, a seguito di verifiche periodiche a cadenza annuale sul raggiungimento degli obiettivi e delle analisi dei costi e dei risultati conseguiti. L’Accordo può essere prorogato di altri due anni.

Quali sono i beni oggetto dell’accordo? Di proprietà del Comune quelli che insistono nella corte esterna della Certosa, il Battistero di San Giovanni in Fonti e area limitrofa, l’area archeologica della Civita, e i due musei comunali. Di proprietà del Polo , il Casone del parco, alcuni locali interni alla Certosa, le Celle dei monaci, la passeggiata coperta ed il salone dei granai.

Quali sono le attività oggetto dell’accordo? Le attività prevedono la costituzione di una biglietteria unica per l’accesso alla Certosa gestita dal Comune con proprio personale, localizzata nell’attuale ufficio turistico. Il nuovo percorso di visita attraverso la Certosa Card inizierà a partire dalla Casa Bassa gli spazi interni ed esterni verranno usati anche per eventi e manifestazioni, la promozione avviene attraverso il sito web padulaecertosa.it . Al Comune di Padula viene affidata la bigliettazione in attuazione delle attività oggetto dell’accordo. Potranno essere previsti reperimenti di risorse finanziarie con i contratti di sponsorizzazione, riservando il 30% del loro valore alla realizzazione di azioni finalizzate a rendere fruibile gli spazi della Casa Alta.

Come cambia il biglietto d’ingresso ? Verrà attivata la Certosa Card, ovvero un biglietto integrato per l’accesso al Sistema Museale Locale di Padula e per usufruire delle relative agevolazioni e servizi, vendibile anche on line.

Quante tipologie di card sono previste? Dal primo luglio 2017 l’accesso in Certosa e negli altri luoghi di proprietà del Comune, sarà possibile attraverso alcune “card”. Al costo di 8 euro avremo la “Certosa Card”, valida 48 ore, card che dà diritto all’accesso in Certosa, al parco e alla corte esterna, all’utilizzo dei servizi di accoglienza e delle applicazioni multimediali, ed infine a sconti presso le attività convenzionate. Il costo del biglietto sarà diviso tra le parti, 4 euro vanno al Polo e 4 euro al Comune. Restano le aperture gratuite stabilite dal Ministero. Le altre card:
Certosa card young: destinata ai giovani tra 18 e 25 anni, valida 48 ore, offre le stesse agevolazioni della Certosa Card ma ad un prezzo di 4 euro, di cui 2 euro vanno al Polo e 2 al Comune.
Padula&Certosa Card: ha un costo di 10 euro, 4 da destinare al Polo e 6 al Comune, per persone di età superiore a 25 anni, valida 48 ore, rende possibile l’accesso alla Certosa, l’utilizzo dei servizi di accoglienza e delle applicazioni multimediali, l’accesso al Museo storico e documentario multimediale, Casa Museo di Joe Petrosino, al Battistero e contigua area archeologica. Con specifici accordi potrà essere prevista la visita al Sacrario dei Trecento e del Santuario di San Michele alle Grottelle, dell’area archeologica di Cosilinum, della Chiesa della SS: Annunziata e della Tricora di San Nicola de Domnis. Sconti presso le attività convenzionate. La versione Young per i giovani da 18 a 25 anni ha un costo ridotto pari a 6 euro, di cui 2 al Polo e 4 al Comune.
Padula Card: al costo di 5 euro, da destinare al Comune , si potrà visitare solo il circuito dei siti comunali, che saranno gratuiti nei giorni di chiusura della Certosa e per tutte le gratuità prevista dal Mibact. Prevista la versione Young al costo di 3 euro.

E per visitare solo la Certosa?
Il biglietto della Certosa attualmente per chi ha più di 25 anni costa 4 euro, dal primo luglio costerà 6 euro di cui 4,20 euro andranno al Polo e 1,80 euro al Comune, consentirà la visita ai soli spazi della Certosa di pertinenza del Polo. Fatte salve le gratuità e le riduzioni previste per legge, quindi dovrebbe restare gratuito l’accesso in Certosa (solo parte del Polo) per chi ha fino a 18 anni, e previsto il biglietto ridotto a due euro dai 18 ai 25 anni.
Intanto per chi volesse approfondire e leggere per intero l’accordo, può scaricarlo al seguente link https://drive.google.com/file/d/0B2K2akvHSWS9dnpkV09RSnplVWc/view
Una attenta analisi sulla forma dell’Accordo ci fa notare due anomalie, ovvero a pagina 6, all’articolo 5 comma 2/a, la parola “accoglienza” è di un carattere diverso rispetto al resto dell’accordo, si ripete lo stesso nell’Allegato A, a pagina 13, dove nell’articolo A, comma 1/a la dicitura “destinate all’accoglienza museale”, come nel caso precedente, ha un font e una dimensione diversa.
Probabilmente a porte chiuse, come supposto da quel collega di cui sopra, prima della sottoscrizione davanti ai giornalisti, le modifiche sono state fatte, oppure ci troviamo di fronte ad un caso di errore di impostazione di scrittura del documento. Di fatto ciò che accomuna le due aggiunte, o l’errore, è la parola “accoglienza”. Insomma resta l’enigma sulla parola “accoglienza”, che può dire tutto o niente e che cercheremo di svelare nel tempo. Sicuramente quella che è l’accoglienza attuale ai visitatori va rivista completamente, le lacune sono molte, costituiscono un limite, e purtroppo sono sotto gli occhi di tutti.
Infine nei corridoi della Casa Comunale, da poco ristrutturati, ma che comunque fanno si che si crei l’eco delle conversazioni, si parla insistentemente di una costituenda Cooperativa che avrebbe (il condizionale è d’obbligo !!) il compito di fare consenso elettorale nel migliore dei casi, e/o affare economico nel peggiore. Riserbo assoluto sulla composizione e sulla gestione dell’eventuale Cooperativa anche perchè non si capisce bene quale funzione dovrebbe avere nell’immediato futuro la stessa Pro Loco che l’amministrazione comunale ha voluto al coordinamento dell’ufficio turistico e di chi gravita intorno ad esso; a meno di non pensare ad una sua azione molto transitoria e limitata nel tempo.
Il giornale, per diritto di cronaca, come sempre vi terrà aggiornati sulle ultime novità.
Certo è che l’Accordo risulta essere estremamente impegnativo, per questo i nostri migliori auguri di buon lavoro vanno all’Amministrazione Comunale.
Alla prossima.

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