Bcc Aquara: una rete per fare sistema … e crescere !!

Aldo Bianchini

AQUARA – Spesso si sente parlare di rete e di sistema, parole utilizzate fuori contesto e senza senso, parole che invece dovrebbero rappresentare la logica conclusione di una progettualità crescente e creativa nell’ambito di un discorso complessivo afferente lo sviluppo del territorio, la crescita dell’economia e il rilancio dell’occupazione. Il concetto è semplice nella sua descrizione ma difficilissimo nella sua pratica realizzazione; quando questo accade siamo di fronte all’esempio più plastico di come si può fare sistema per crescere attraverso una rete ben definita, specializzata, propositiva e produttiva.

            In questo ambito le idee molto chiare ha dimostrato di averle la governance della Bcc Aquara, diretta da diversi anni da Antonio Marino, che sta cercando di trarre il massimo sviluppo possibile dalle potenzialità del territorio di un’area interna (l’alta  Valle del Sele, considerata depressa ma capace di esplodere in meglio) attraverso il confronto, le proposte, i progetti e, soprattutto, il dialogo tra banche – istituzioni – imprese e associazioni. Difatti agli inizi del mese di agosto 2017 la Bcc Aquara ha organizzato e celebrato a San Gregorio Magno un interessantissimo incontro tra i vari sindaci della zona che si sono confrontati sia con le imprese e le istituzioni ma anche con la crescente attività della Bcc Aquara che su quel territorio sta sviluppando in maniera molto egregia un programma di crescita nella raccolta e nella distribuzione (soprattutto distribuzione) delle risorse economiche della zona per rilanciare definitivamente un’area che aveva soltanto bisogno  dell’ossigeno iniziale per incominciare a camminare verso traguardi veramente ambitie non impossibili.

            Non a caso la Bcc Aquara il prossimo 2 ottobre 2017 inaugurerà proprio a San Gregorio Magno, il paese delle baccanalie, una sua nuova filiale operativa; insomma l’istituto di credito di Aquara arriva dove altri hanno abbandonato andando via di corsa; segno questo di grande capacità organizzativa, di grande intuito bancario e di ottimo modello lavorativo; tutte cose che consentono al direttore generale Marino di inoltrarsi per una strada lunga, tortuosa ed irta di difficoltà a disdoro di tutti coloro i quali non hanno avuto e dimostrato lo stesso coraggio di investire per fare rete e crescere.

            In due mesi, agosto e settembre, i successi della Bcc Aquara non si sono contati più; da San Gregorio con il risultato di un ottimo incontro tra i sindaci, le istituzioni, le imprese e le associazioni di quella zona dell’alta valle del Sele, si è passati all’enorme e traboccante esplosione di consensi per la festa del quarantennale di attività della banca, presso l’Hotel Ariston di Paestum, benedetta dalla presenza non simbolica ma efficace e trascinatrice del governatore della Campania Vincenzo De Luca e presentata da una splendida Anna Falchi in versione assolutamente mozzafiato, e non soltanto per le sue già ampiamente riconosciute ed apprezzate doti fisiche.

            Un altro stap attende ora il direttore generale Marino che il prossimo 2 ottobre taglierà (con il presidente) il nastro della tanto attesa nuova filiale della Banca in San Gregorio Magno, una filiale che vuole essere e sarà la migliore risposta alla domanda politico-economica che nell’incontro di agosto il sindaco di Ricigliano, Franco Turturiello, ha rivolto direttamente a direttore generale Marino: ““Bisogna essere cooperativi ed omogenei. E’ questa la nostra più grande pecca rispetto ai Comuni del Nord Italia, accanto alla mancanza di arterie viarie valide. Senza strade e senza via di comunicazioni veloci è impensabile un vero sviluppo. Le banche devono valorizzare le iniziative autoctone, indicando ai giovani i settori di maggiore traino, inducendoli ad investire e restare””. Pane per i denti di Marino che in cuor suo, forse, aspettava proprio una simile richiesta; la banca darà linfa vitale al settore eno-gastronomico ed agricolo in modo tale da investirlo della funzione da traino per la crescita economico-sociale di quelle comunità quasi del tutto dimenticate. Per fare ciò però c’è necessità di seguire dei canoni e delle regole che permettano di certificare la qualità dei prodotti e di strutturare conseguenzialmente un corposo mercato di riferimento; il direttore Marino lo sa benissimo, non c’è bisogno che qualcuno glielo spieghi, e sicuramente farà di tutto per andare incontro alle esigenze dei giovani che hanno intenzione, tornando o rimanendo sul territorio, di dare vita ad una progettualità che la loro ampia veduta mentale e culturale farà crescere senza alcun problema. Nel senso che dovranno, i giovani, dimostrare che appartengono ad “un sud che pratica il riscatto socio-economico-culturale ogni giorno”.

            Fare rete non significa soltanto essere presenti per raccogliere, significa soprattutto essere presenti per amalgamarsi con il territorio al fine di spingerlo verso nuovi orizzonti, e con il territorio lanciare anche la banca (perché no !!) verso traguardi sempre più importanti. Ed in questo il direttore generale Antonio Marino ha già ampiamente dimostrato di saperci fare.

 

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