NUOVA PAC, SEMINARIO CON L’EURODEPUTATO NICOLA CAPUTO ALL’UNIVERSITA’ DI SALERNO

 

di Antonello De Nicola

SALERNO – “Siate competenti e soprattutto cercate di utilizzare tutti gli strumenti a vostra disposizione. I giovani rappresentano la componente più dinamica dell’agricoltura italiana ed europea e devono dimostrare di essere in grado di contribuire in maniera importante allo sviluppo dell’economia del nostro Paese e dell’Unione Europea”.

 

Lo ha dichiarato Nicola Caputo nel corso del seminario che ha tenuto presso la Facoltà di Farmacia dell’Università degli Studi di Salerno, rivolgendosi alla folta platea di studenti del Corso di laurea in Agraria.

 

Un simposio, quello tenuto questo pomeriggio a cui hanno partecipato Pietro Campiglia, Direttore del Dipartimento di Farmacia, la prof. Rita P. Aquino e la prof. Antonella Leone che aveva come spunto la riforma della PAC per il “post 2020” e le proposte legislative della Commissione.

 

L’europarlamentare Nicola Caputo, che è anche coordinatore S&D della Commissione Agricoltura, ha spiegato i contenuti suo del dossier sui giovani agricoltori approvato dal Parlamento Europeo e che prevede, l’accesso al credito e alla terra, un ricambio generazionale e formazione professionale.

 

“L’obiettivo – spiega Caputo – è quello dare un futuro di qualità all’agricoltura europea, favorendo il ricambio generazionale e sostenendo la nascita di nuove imprese nel settore. Per farlo, come sostengo nel dossier, dobbiamo garantire due elementi fondamentali: l’accesso al credito e alla terra, requisiti che fino ad oggi sono stati alla portata di pochi”.

Sulla nuova PAC Caputo spiega che “è previsto il passaggio da una regolamentazione basata sulla conformità a dei parametri stabiliti a Bruxelles ad un sostegno maggiormente focalizzato sugli obiettivi fissati e sui risultati ottenuti. Questo aspetto è il più rilevante ed innovativo della proposta di riforma e si traduce in: maggiore  semplificazione, dal momento  che i regolamenti comunitari non riportano più i dettagli delle varie misure; maggiore  adattabilità  degli  strumenti alle diverse  agricolture dei vari Paesi evitando il ricorso a diverse deroghe ed eccezioni alla normativa comunitaria. Nella proposta della Commissione – conclude Caputo –  sono state recepite molte delle nostre indicazioni. Resta ancora da fare, mi auguro che  il nuovo quadro legislativo si possa approvare e definire, anche con le misure applicative entro la fine del 2020 in maniera da far decorrere le nuove disposizioni dal primo gennaio 2021”.

 

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