TOGHE SPORCHE: è l’inizio della deriva della magistratura ?

 

Aldo Bianchini

SALERNO  –  Che piaccia o no, la domanda contenuta nel titolo è quella che in queste ultime settimane sta sulla bocca di tutti.

Ai tanti che mi hanno chiesto un parere in merito ho sempre risposto che prima di parlare di deriva ne correrà di acqua sotto i ponti, ma anche che la nostra democrazia è sempre all’erta e sa come e quando intervenire sulle categorie professionali che tracimano dal loro compito primario per sfociare in ambiti che non sono di loro competenza. Nella fattispecie, pur tenendo conto che il “sistema giudiziario” opporrà sicuramente notevoli resistenze prima di essere radicalmente modificato, il nostro sistema democratico è talmente perfetto che da solo è sempre riuscito, e riuscirà anche in questo caso, ad evitare le derive autoritarie e/o autoritaristiche sia della politica in generale che degli altri poteri dello Stato, soprattutto quando “un servizio” (come è la magistratura) si atteggia a potere.

Francesco Saverio Borrelli, già Procuratore Capo di Milano

Questo probabilmente non lo aveva capito, o faceva finta di non averlo capito, nemmeno Francesco Saverio Borrelli (già capo della Procura della Repubblica meneghina ai tempi di “Mani Pulite” e di recente scomparso) quando con tutta la sua prosopopea incitava una fetta ben definita e identificabile di magistrati, fortunatamente non gli italiani che già da tempo no n seguivano più le “gesta” del pubblici ministeri, a “resistere, resistere, resistere”; e l’aver incitato i magistrati doveva e deve essere letto come la prorompente affermazione di un servizio che vuole diventare potere ad ogni costo; e questo il nostro sistema democratico non lo ha consentito a nessuno e non lo consentirà neppure ai magistrati che stanno dando, in questi ultimi tempi, una pessima immagine esterna a cominciare dal C.S.M. (Consiglio Superiore della Magistratura) con gli ultimi scandali legati alla figura del magistrato Luca Palamara che come Borrelli è stato un fiero oppositore della politica del ventennio berlusconiano, quando molti magistrati di grido solevano dire che sentivano “puzza di regime”.

La storia dimostra, invece, che il regime non passa mai e per nessuna ragione.

Nella prossima puntata dedicata alle vicende delle cosiddette “toghe sporche” cercherò di raccontare alcune bassezze cui è arrivata una piccola frangia della magistratura salernitana, soprattutto quella in stato di quiescenza, ovvero in pensione; oggi voglio chiudere questo articolo riportando fedelmente ciò mi ha riservatamente scritto un mio caro amico che da qualche tempo vive per lunghi periodi in Spagna dopo aver trascorso una vita come docente universitario dell’Unisa.

  • Aldo, ma che sta succedendo in Italia? Tra le righe per riassumere: Cossiga-Palamara-Natella (YouTube 2008). Che schifo! Quanti farabutti recintati da toghe in circolazione, venduti al sistema, cioè al potere miserabile del denaro rivestito a più forme. Ora capisco ancora di più tanti ‘misteri’ all’epoca inspiegabili legati alla ‘scala’ del gran Coglione ispiratore e ai tanti ‘sottoscala’ a più e svariate facce, ma non meno ‘innamorate’ del dinero (lo dico per simpatia nei confronti del  Paese che mi ospita in questo momento), a prescindere dalle forme del momento (carriere, prestigio di classe, e stronzate varie) pur di innalzare ciascuno il vessillo della propria ignoranza (leggi presunta professionalità venduta, ecc., ), protetti dal sistema corrotto cui tutti volentieri si inchinavano. Non è delirio il mio, ma solo rabbia contenuta per non avere (potuto) reagire ancora più duramente rispetto a quanto fatto. Certamente, però, non un pentimento per non essermi adeguato al sistema, da cui avrei ottenuto frutti immensi, se solo mi fossi piegato alle loro prebende (e che prebende) a più riprese offertemi più o meno elegantemente e ai massimi livelli, come puoi bene immaginare. Grandi i Colleghi della stampa (quei pochi) che stanno mettendo in ridicolo un intero Paese del potere, elevando al tempo stesso il livello di rischio che quotidianamente corriamo di fronte a questo esercito indisturbato di mascalzoni e farabutti! Scusami se ti ho sottratto ai tuoi impegni professionali quotidiani, ma una volta tanto sfogarsi con un amico si può. Anzi, si deve!!
Luca Palamara, magistrato del CSM

Accetto, condivido e faccio mio lo sfogo del mio caro amico che poteva dire tante altre cose e che elegantemente non le ha dette lasciandole solo intuire. A lui il merito di non essersi piegato al sistema che tutto governa e tutto travolge. Buone vacanze, amico mio !!

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