AVVOCATI: i 35 dubbi e … “la svolta del destino”; snidare i truffatori è il compito del nuovo Consiglio dell’Ordine

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Nel mestiere di giornalista, quando si scrive, non si è corretti, autonomi, indipendenti fino in fondo se non si ha il coraggio di ammettere di avere sbagliato nello scommettere su questo o quel personaggio che, almeno sulla carta, apparivano ed appaiono come sicuri innovatori del perverso “sistema di potere” che è annidato in ogni anfratto della nostra società.

Nei vari articoli che ho scritto in merito alle elezioni per il rinnovo del Consiglio dell’Ordine degli Avvocati di Salerno e sulla successiva attribuzione delle cariche avevo messo bene in risalto la possibilità di un rinnovamento straordinario all’interno di un Ordine che sembra rimasto quasi come impietrito nella notte dei tempi; la scossa da terremoto poteva essere data ma non è stata data e così tutto appare come prima, salvo sommovimenti che, credo, non tarderanno ad arrivare in un prossimo futuro.

Per il momento, dunque, è andata sicuramente meglio così come è andata, con l’avvocato Silverio Sica alla presidenza, assistito dal presidente emerito Americo Montera e dal vice presidente Cecchino Cacciatore, nel più classico dei 2 contro 1; dove quell’1 potrebbe anche avere la possibilità e la capacità di incidere pesantemente e positivamente sul cambiamento necessario e doveroso delle linee guida di un Ordine così importante per la vita associativa salernitana.

E’ andata meglio così, forse !!, perché le giovani leve a volte, se non spesso, sbagliano alla grande ancora prima di incamminarsi per la lunga e difficile strada del cambiamento e del rinnovamento; i giovani sanno soltanto lamentarsi perché incapaci di non perdersi ai primi bagliori del potere che li acceca facendoli precipitare in un tritacarne senza possibilità di ritorno.

Foto di gruppo del nuovo Consiglio dell'Ordine degli Avvocati di Salerno

Sul quotidiano “Le Cronache” del 7 agosto 2019 ho letto il titolo in prima pagina che mi ha lasciato perplesso ed anche deluso: “L’Avvocato truffatore – Paola I., va a giudizio immediato, anche con l’accusa di infedele patrocinio. Denunciata per una parcella di 8mila euro, per i suoi clienti una somma non dovuta”.

L’articolo (non firmato come da vizietto giornalistico e, quindi, da attribuire al direttore responsabile della testata Tommaso D’Angelo) racconta fatti pretestati come veritieri dai clienti e fatti propri dalla pubblica accusa (pm Roberto Penna) che ha richiesto al GUP il giudizio immediato per l’avvocatessa salernitana (neo eletta in Consiglio)

per aver preteso in pagamento una parcella di 8mila euro, più un’altra di 1,500 euro. Il tutto inquadrato in un fenomeno di “infedele patrocinio”, un reato molto brutto che negli ultimi anni è andato via via assumendo le proporzioni di un grosso bubbone che il nuovo consiglio dell’ordine degli avvocati ha il primario dovere di stroncare.

Casi come quello di Paola I. ce ne sono tantissimi nel distretto giudiziario salernitano; difatti si racconta (fortunatamente siamo, al momento, soltanto ai racconti) di infedeli patrocini clamorosi che, in qualche caso, possono e potrebbero riguardare anche avvocati di una certa levatura professionale. Saranno certamente chiacchiere da bar, ma intanto ci sono e quando ci sono vuol dire che c’è quasi sempre una piccola base di verità.

Stiano attenti, quindi, i componenti del nuovo Consiglio dell’Ordine degli Avvocati a scannerizzare uno per uno tutti gli iscritti al fine di estirpare un grave fenomeno che può presto diventare una pandemia.

L’appello accorato va nella direzione di tutti i consiglieri, del presidente, del vice presidente, del presidente emerito e del segretario: fate bene e presto, per anticipare “la svolta del destino”.

Ma la rapida caduta della neo-consigliera è stato un fatto casuale o conseguenziale ?, cercherò di scoprirlo in un prossimo futuro, quando ovviamente ne sapremo di più tutti quanti.

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