GLI INTERVENTI DEL GARANTE PER LA PRIVACY PER ASSICURARE UN CORRETTO TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI.

 

Dr. Pietro Cusati

dr. Pietro Cusati - giurista, giornalista

L’Autorità Garante per la protezione dei dati personali ha presentato  al Parlamento la Relazione annuale  sull’attività svolta nel 2019. La necessità di assicurare un corretto trattamento dei dati , in particolare di quelli sulla salute e il rispetto dei diritti delle persone, ha visto il Garante per la Privacy impegnato nel fornire pareri e indicare misure di garanzia riguardo alla app “Immuni”; all’effettuazione dei test sierologici; alla raccolta dei dati sanitari di dipendenti e clienti; alla ricetta elettronica; alla sperimentazione clinica e alla ricerca medica; all’attivazione dei sistemi di didattica a distanza; al processo penale e amministrativo da remoto.  Nel 2019 l’attività del Parlamento e del Governo ha prodotto interventi normativi in diversi settori dell’ordinamento aventi impatto sulla protezione dei dati, uno dei quali, nel quadro di un più ampio intervento in materia di lotta all’evasione fiscale ha apportato alcune modifiche al Codice per la protezione dei dati personali,Si tratta della legge di bilancio 2020 ,legge 27 dicembre 2019, n. 160, recante il bilancio di previsione dello Stato per l’anno finanziario 2020 e bilancio pluriennale per il triennio 2020-2022. Le modifiche apportate al Codice dei dati personali si riferiscono ad un intervento normativo volto a dotare l’Agenzia delle entrate di maggiori strumenti di verifica e di indagine in ambito fiscale o a fini di prevenzione e di contrasto dell’evasione fiscale. L’Agenzia delle Entrate si potrà   avvalere delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui dispone, allo scopo di individuare criteri di rischio utili per far emergere posizioni da sottoporre a controllo e incentivare così l’adempimento spontaneo. Tutto ciò,per le stesse finalità e con le medesime modalità, è consentito anche alla Guardia di finanza l’utilizzo dei dati contenuti nell’archivio dei rapporti finanziari, avvalendosi delle tecnologie, delle elaborazioni e delle interconnessioni con le altre banche dati di cui è titolare.Nel 2019, il Garante per la Privacy  ha  dato una serie di puntuali prescrizioni per la messa in sicurezza di una piattaforma di partecipazione politica. Per contrastare il fenomeno del cyberbullismo è stato stipulato un protocollo d’intesa con alcuni Co.Re.Com. con l’obiettivo di rafforzare il sistema di tutele e attivare una rete di intervento tempestiva e coordinata a protezione delle giovani vittime.Il Garante ha  fornito indicazioni su come difendersi dai software dannosi, in particolare dai ransomware, i programmi informatici che prendono “in ostaggio” un dispositivo elettronico ,pc, tablet, smartphone, smart tv, per poi chiedere un riscatto  per “liberarlo”. Una minaccia, questa, particolarmente pericolosa nell’epoca del Covid-19 che ha portato molte più persone e per molto più tempo ad essere connesse online.Nel mondo del lavoro il Garante ha definito le garanzie per la raccolta delle impronte digitali dei dipendenti pubblici a fini di lotta all’assenteismo e ha fissato le regole per l’uso delle nuove tecnologie, con particolare riguardo al controllo dei lavoratori e alla gestione della posta elettronica.Nel settore della giustizia il Garante per la Privacy ha proposto misure per assicurare maggiori garanzie nell’uso dei captatori informatici (trojan) a fini investigativi e ha segnalato al Ministro della Giustizia la necessità di una riforma organica per questi strumenti di indagine particolarmente invasivi.Per quanto riguarda la pubblica amministrazione, il Garante ha richiamato le amministrazioni a rispettare canoni di proporzionalità e a contemperare obblighi di pubblicità degli atti e dignità delle persone.  Ha fissato precise regole per l’esercizio del diritto di accesso civico e ha chiesto più tutele per chi denuncia illeciti con lo strumento del “whistleblowing”. Per il nuovo censimento permanente l’Autorità ha chiesto garanzie per rafforzare la tutela dell’ingente mole di informazioni raccolte, in particolare migliorando le tecniche di pseudonimizzazione dei dati.Per quanto riguarda il sistema della fiscalità, il Garante ha chiesto tutele per evitare trattamenti sproporzionati dei dati personali dei contribuenti e misure di sicurezza per l’accesso all’archivio dei rapporti finanziari per l’Isee precompilato. Per il sistema di fatturazione elettronica l’Autorità ha ribadito la necessità di garantire la proporzionalità e la selettività nella memorizzazione dei dati dei contribuenti. Sono state fissate inoltre le garanzie per i processi automatizzati ai fini della lotta all’evasione fiscale e sono state stabilite le regole per l’avvio della cosiddetta “lotteria degli scontrini”.Sul fronte della tutela dei consumatori il Garante è intervenuto contro il telemarketing aggressivo con l’applicazione di pesanti sanzioni ad operatori che hanno utilizzato i dati degli abbonati senza il loro consenso. Sono state varate nuove regole a tutela dei consumatori censiti nei sistemi di informazione creditizia, per rispondere alle sfide della digital economy e imporre trasparenza sul funzionamento degli algoritmi.Un capitolo importante ha riguardato il rapporto tra privacy e diritto di cronaca. Il Garante è intervenuto più volte per stigmatizzare gli eccessi di morbosità che caratterizzano un certo modo di fare informazione e per assicurare le opportune tutele innanzitutto nei confronti delle vittime di abusi sessuali, specie se minori.Nel 2019 sono stati adottati 232 provvedimenti collegiali ed ha fornito riscontro a oltre 8.000 reclami e segnalazioni riguardanti, tra l’altro il marketing telefonico, la sanità, il credito al consumo, la sicurezza informatica, il settore bancario e finanziario, il lavoro e  gli enti locali.I pareri resi dal Collegio su atti regolamentari e amministrativi sono stati 46 ed hanno riguardato l’attività di polizia e sicurezza nazionale, il casellario giudiziale; la digitalizzazione della Pa, le misure contro l’assenteismo e la raccolta delle impronte digitali dei dipendenti pubblici, il testamento biologico, il reddito di cittadinanza, la riforma del Registro pubblico delle opposizioni, il “bonus cultura”, l’istruzione. la procreazione assistita.33 sono stati i pareri resi ai sensi della normativa sulla trasparenza.Le comunicazioni di notizie di reato all’autorità giudiziaria sono state 9 e hanno riguardato l’inosservanza dei provvedimenti del Garante, la falsità nelle dichiarazioni e notificazioni al Garante e un caso di accesso abusivo ad un sistema informativo e telematico.    Le ordinanze-ingiunzione sono state 36. Le ispezioni effettuate nel 2019 sono state 147. Gli accertamenti, svolti anche con il contributo del Nucleo speciale tutela privacy e frodi tecnologiche della Guardia di finanza, hanno riguardato numerosi settori, sia nell´ambito pubblico che privato.

 

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