Approvata la riforma per il PNRR, processi civili più veloci ed efficienti?

 

dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista)

Roma ,25 novembre 2021. La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al disegno di legge delega al Governo sulla riforma del processo civile con 364 voti favorevoli, 32 contrari e 7 astenuti. Processi civili più veloci ed efficienti ,almeno si spera, sono previsti nel merito  della  riforma più importante del PNRR,  fin dalla prima udienza, semplificazione dei procedimenti, sostegni fiscali , istituzione del Tribunale per la famiglia e dei minori, implementazione della tutela per le donne ed i minori che subiscono violenza. Ora la parola passa  al Governo e in particolare alla Ministra della Giustizia Cartabia.Verranno istituiti  il tribunale per le persone, per i minorenni e per le famiglie, composto da tribunali circondariali e un tribunale distrettuale, al posto dei tribunali per i minorenni. Alla prima udienza le parti devono presentarsi personalmente e il giudice fissa la seconda udienza entro 90 giorni. L’impugnazione in appello che non presenta ragionevole probabilità di essere accolta, verrà dichiarata manifestamente infondata. Incentivi fiscali ulteriori per mediazione, negoziazione assistita, arbitrati, oltre alla previsione dell’estensione del patrocinio a spese dello Stato.“Desidero ringraziare il Parlamento per l’alto senso di responsabilità dimostrato anche in quest’ultima occasione. Per il capitolo Giustizia ora tutte le riforme vincolanti per il Pnrr sono state approvate, nell’interesse del Paese”. Lo ha detto la ministra della Giustizia, Marta Cartabia, “Come già avvenuto per la riforma del processo penale, anche per quella civile il Ministero si metterà subito all’opera per una pronta attuazione della legge delega”. Secondo gli impegni presi dall’Italia per il Pnrr, l’obiettivo è di ridurre del 40% i tempi dei processi civili .Ricorso più frequente ai riti alternativi per la risoluzione delle controversie, che tende a favorire la conciliazione, la negoziazione assistita e l’arbitrato, anche attraverso l’aumento degli incentivi fiscali. Questi verrano apposti soprattutto sull’imposta di registro, sulle spese di avvio della procedura di mediazione, sulle indennità spettanti ai vari organismi e sulla procedura di riconoscimento del credito d’imposta.Una delle novità è il  Tribunale  della famiglia che sarà competente su tutte le materie che  riguardano separazionedivorziaffidi e il diritto penale minorile. Introduzione di un rito unificato, attualmente diviso tra le competenze del tribunale ordinario, del tribunale per i minorenni e del giudice tutelare. L’introduzione di un risarcimento danni a carico di un genitore nei confronti dell’altro, per violazione di misure decise dal giudice.Tempi brevi  per i casi di violenzaabbandono dei minori. Sono state apportate modifiche anche al processo di cognizione di primo grado, riducendo, tra i vari aspetti, i casi in cui il tribunale possa giudicare in composizione collegiale. In merito al giudizio di secondo grado, la riforma punta al superamento dell’attuale disciplina del cosiddetto filtro in appello, prevedendo la possibilità di dichiarare manifestamente infondata l’impugnazione che non ha possibilità di essere accolta. Per quanto riguarda il giudizio innanzi alla Corte di Cassazione, c’è la riforma del “filtro”, con la previsione di un procedimento accelerato per la definizione dei ricorsi inammissibili, improcedibili o manifestamente infondati. In primo piano anche le cause di licenziamento, in cui è proposta domanda di reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro. Le azioni di nullità dei licenziamenti discriminatori per motivi di genere potranno essere introdotte con i rispettivi riti speciali disciplinati dal Codice delle pari opportunità tra uomo e donna. Il Governo dovrà poi provvedere a unificare e coordinare la disciplina dei procedimenti di impugnazione dei licenziamenti anche quando devono essere risolte questioni relative alla qualificazione del rapporto di lavoro. Previste anche misure urgenti di razionalizzazione dei procedimenti in materia di esecuzione forzata. In particolare, si interviene sul foro competente per l’espropriazione forzata di crediti, quando debitore sia una pubblica amministrazione e sulla procedura di pignoramento nell’espropriazione presso terzi.

 

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