Ostello della Gioventù, lungomare e litoranea: “desolation”

 

da Antonio Cortese (giornalista)

L'ex Ostello della Gioventù visto dal lungomare Marconi

Poiché per l’appropriatezza del termine, il lungomare salernitano varrebbe di bellezza e percorso fino almeno alla foce del fiume Picentino, all’altezza del Capitolo San Matteo e fine via di Salvatore Allende, non si spiega come mai già da Torrione l’ex Ostello della Gioventù risulta ancora una carcassa di cemento scheletrico. La struttura in proprietà privata era stata destinata a svariate rinnovanti finalità dopo una “lavata di faccia” di una decina di anni fa e un sopralluogo del sindaco Napoli esattamente un anno fa.

L'ex Ostello della Gioventù visto dal lato mare

Dai lidi del Grand Hotel Salerno fino a quelli del lungomare Marconi, tratti di spiaggia fanno da pattume sulle sabbie del litorale di quartiere rastrellate da siringhe e rifiuti decomposti oltre a materiali inquinanti e positivamente esausti. Non finisce qui, sul blog di Massimo Del Mese è ancora vivo l’interessamento dell’attuale governatore, una dozzina di anni fa, per la bonifica dell’area della foce del fiume Picentino, che oltre agli sversamenti quasi peggiori oramai del fiume Sarno, costituisce il culmine di una litoranea, non come lungomare intesa, che potrebbe essere se non florida di palme come il lungomare storico degli anni sessanta, almeno resa minimamente decente. In particolare dalla Marina d’Arechi al campo Volpe la desolazione di abbandono viene salvata dai soli ciclisti della domenica tra sterpaglie, rifiuti, zingari, un ex Ufo Bar in condizioni post Chernobyl e la via degli uffici finanziari come da cartolina dei missionari in Congo. Insomma panorami logorati da chi ce l’ha.

 

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