PALAZZO RAINONE: Caccia ai disambientalisti.

 

da Antonio Cortese (giornalista)

Il palazzo dove avevano sede le Poste Centrali di Salerno, acquistato dalla RC-Rainone e trasformato in un lussuoso palazzo con terrazze miramare e piscine pensili. Un tocco di classe ed anche di attrazione turistica di cui Salerno ha assolutamente bisogno e che qualche scellerata associazione tenta di bloccare attraverso facili ricorsi alla magistratura.

La notizia più assurda di questo gennaio riguarda l’inchiesta per la presenza delle piscine sul nuovo albergo dell’ex palazzo delle Poste Centrali. Non esiste al mondo una promenade che sia priva di tali piscine ma senza elencare Montecarlo, Sanremo o la Costa Azzurra, la Grecia ne è piena; così Malta, le spiagge albergate della Turchia ma altrettanto sono presenti in tutte le zone turistiche del mondo anche nelle cartoline dei posti meno gettonati dal turismo di massa o sospinto dai tour operator più ignoranti. Non c’è bisogno di ricordare gli sforzi per aumentare gli incoming a Salerno con altri esempi e lavori o opere in altre e con altre strutture; con qualche sbaglio forse più da parte del pubblico che dal privato, ma in questo caso, almeno agli occhi di un non salernitano questa faccenda sembrerebbe più che ridicola. Gli ambientalisti solitamente poi, sono persone che viaggiano e che hanno tempo a disposizione per doversi prendere a cuore i temi del bene collettivo. E che pretenderebbero codesti? Che altrove va tutto bene per potersi lamentare ad infinitum nella propria città solamente per vantare uno status di radical chiccheria oramai acerba? Sicuramente il liberismo della buon anima di Alfonso Menna non deve essere più un esempio data l’esagerazione, ma andare a cercare il pelo nell’uovo dove la gallina sta ancora sforzandosi per farlo, é bieco accanimento. Ridicolo e disgustoso; oltre al fatto che la comunità salernitana coi suoi problemi non merita di essere intossicata e distratta da simili bazzecole di ignoranti arricchiti dalla moda che gonfia questi personaggi come i palloncini con cultura simpatica, senza far loro distinguere il sale dallo zucchero.

 

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