Don Giustino Maria Russolillo, il parroco del quartiere Pianura di Napoli, è stato proclamato Santo nel corso della cerimonia in piazza San Pietro presieduta da Papa Francesco.

da Pietro Cusati

 

 

 

 

 

 

Napoli-Pianura , 15  maggio 2022 .Don Giustino Maria Russolillo, il parroco del quartiere Pianura di Napoli, è  stato proclamato Santo nel corso della cerimonia in piazza San Pietro presieduta da Papa Francesco.Il sacerdote resse la parrocchia di San Giorgio Marie, nel quartiere della periferia occidentale di Napoli, dal 1920 al 1925.e fondò gli ordini religiosi maschile e femminile dei Vocazionisti.  Era molto legato al fondatore de Santuario di Pompei, Bartolo Longo, e dedicò la vita, oltre che alla formazione dei ragazzi di famiglie disagiate alla ricerca di nuovi sacerdoti. Da Pianura, dove restano forti la sua memoria ed i segni della sua attività centinaia di fedeli sono partiti per Roma ed hanno assistito alla cerimonia di canonizzazione. Don Giustino Russolillo morì il 2 agosto 1955 . Don Giustino Maria Russolillo è stato definito “l’apostolo  delle vocazioni” perché la sua idea era quella di lavorare  perché tutto il mondo fosse santo attraverso la vocazione alla vita e alla fede.Il suo saluto abituale era Fatti santo davvero, che tutto il resto è zero. Secondo Don  Giustino  il problema non era la mancanza di vocazioni ma dei coltivatori di  vocazioni, coloro che si dedicavano a suscitare la nostalgia di Dio nei giovani e a formarli adeguatamente. La parrocchia era il luogo privilegiato per la pastorale vocazionale. Non a caso, è stato parroco fino alla morte senza abbandonare mai questa forma di  apostolato nonostante fosse predicatore di esercizi spirituali, fondatore, padre spirituale e conferenziere. Don Giustino  diceva  che dietro la scorza più indurita di un peccatore incallito c’è sempre un possibile  santo. Per questo, la prima fondamentale regola del vocazionista è: mai disperare. Anche  davanti al peccatore conclamato c’è un possibile santo.

C’è sempre qualcosa di positivo da poter trarre dagli  uomini. Nasce da questa convinzione la passione a servizio delle vocazioni che don Giustino declinava  sempre in vocazione alla vita, alla fede e alla santità. Una vera e propria ovazione si è levata dai 45 mila fedeli presenti in Piazza San Pietro dopo che Papa Francesco ha pronunciato la formula di canonizzazione dei dieci nuovi santi. I nuovi canonizzati, sei uomini e quattro donne, sono cinque italiani, tre francesi, un indiano e un olandese. I cinque italiani sono tutti religiosi fondatori di ordini ecclesiastici: il bergamasco Luigi Maria Palazzolo,IL NAPOLETANO GIUSTINO MARIA RUSSOLILLO (1891-1955), la piemontese Maria Francesca di Gesù Rubatto (1844-1904), la palermitana Maria di Gesù Santocanale (1852-1923) e la veneta Maria Domenica Mantovani (1862-1934).Gli altri sono tre francesi, un olandese e un indiano. Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella era presente in Piazza San Pietro, dove guidava la delegazione ufficiale italiana per la canonizzazione dei nuovi santi. Mattarella ha guidato la delegazione ufficiale italiana, quella dalla Francia è stata guidata dal ministro dell’Interno Gerald Darmanin, accompagnato dalla consorte, quella dai Paesi Bassi dal ministro degli Esteri Wopke Hoekstra, quella dall’India dal ministro delle Minoranze Gingee K. S. Mathan, quella dall’Algeria – Paese dov’è vissuto a lungo e morto il francese Charles de Foucauld – da Bouabdellah Ghoulamallah, presidente dell’Alto Consiglio Islamico.

 

 

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