NELLE STANZE DELL’ARTE A PALAZZO FRUSCIONE I PENSIERI conTURBANTI DI ANTONIO MARICONDA

 

 

di Olga Marciano

 

Antonio Mariconda

Un artista “giovane”, da poco entrato a far parte della grande famiglia degli artisti salernitani. Sarà presente anche lui con una sua Personale a Palazzo Fruscione, dal 3 al 10 dicembre 2022.

Al pubblico che entrerà nella sua stanza si presenta con emozione e delicatezza, stati d’animo riscontrabili sia nelle parole, sia nelle sue opere, nonostante i colori accesi. Ecco cosa ci ha raccontato: “Nato a Grosseto nel 1961, vivo a Salerno da sempre. Sono sempre stato sempre appassionato ad ogni forma di Arte e non mi sono mai accontentato di essere uno spettatore passivo.

Suono la chitarra ed ho recitato con diversi gruppi teatrali. Mi sono poi avvicinato all’arte della prestidigitazione con la quale ho realizzato spettacoli di “magico-cabaret” con una partecipazione ad Expo di Milano nel 2015 (spettacolo scritto e recitato da me su proposta dell’Università Cattolica di Piacenza).

La pittura, invece, mi ha sempre accompagnato nei miei momenti di isolamento dal mondo. Mi aiutava a trasferire su tela momenti nostalgici e di malinconia che, a lavoro finito, trasformavano la tristezza ispiratrice in pura bellezza.

Con le ultime restrizioni pandemiche ho avuto modo di instaurare un rapporto quotidiano con la pittura. Un rapporto di vero amore.

Oggi non sono più alla ricerca di momenti malinconici da rappresentare su tela ma, con i miei colori, mi piace rappresentare una esplosione di gioia.

Nella vita sono un avvocato, che svolge la sua attività prevalentemente  nel diritto di famiglia, materia che impone confronti quotidiani con problematiche di enorme tristezza.

Problematiche che poi ti porti dentro.

Ebbene, con i miei colori, riesco a recuperare il vero colore della vita e la gioia di viverla.

Nella mia stanza di Palazzo Fruscione, dove esporrò le mie opere dal 3 al 10 dicembre, spero di riuscire ad emozionarvi, anche perché ho bisogno di verificare se questa mia nuova esperienza può costituire il mio lavoro…. quando sarò grande.”

 

 

 

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