GIOVANNI VITALE: al servizio del giornalismo sportivo

 

Aldo Bianchini

SALERNO – Giovedì 4 settembre 1986, tardo pomeriggio, ero da poco rientrato da una lunga trasferta di lavoro quando squilla il telefono di casa (allora senza cellulari); dall’altro capo la voce stentorea di Giovanni Vitale che mi invitava ad andare presso la sede di TV OGGI (sotto la chiesa di Santa Maria ad Martyres, a cento metri da casa mia) perché voleva discutere con me di un programma sportivo.

Da qualche tempo producevo con mezzi artigianali e mandavo in onda sulle frequenze di Telelibera Battipaglia un programmino sportivo denominato Sport & Sport in cui si parlava di tennis (per la prima volta sulle tv locali salernitane) e di tanti altri sport cosiddetti minori. Facevo tutto da solo con telecamerina e microfono di mia proprietà, riprese, telecronache, interviste e montaggi, doverosamente su vhs; spesso di domenica mattina viaggiavo da Cava ad Agropoli per seguire i vari avvenimenti ed a volte mi accompagnava Roberto Ventre, ora corrispondente de Il Mattino per il calcio; tanto che un giorno Mario Compagnone (superman sportivo di Telecolore), benevolmente, mi indicò come il giornalista “dal produttore al consumatore”.

Il giorno dopo mi presentai nella sede di TV OGGI e da lì nacque il vero “Sport & Sport” (con riprese sempre fatte da me !!) che, qualche anno dopo lasciai nelle mani del compianto Zaccaria Tartarone che portò quella trasmissione a livelli sicuramente più alti. Lasciai lo sport e passai alla politica ed alla giudiziaria.

Tutto, comunque, incominciò con Giovanni Vitale; poi lui andò via da Tv Oggi e le occasioni per incontrarci si diradarono non essendo io un frequentatore del Vestuti e dell’Arechi; non mancai, però, di realizzare uno speciale televisivo dedicato all’inaugurazione dell’Arechi con la partita dell’Italia contro l’Ungheria (3 a 1) del 1° maggio 1991 per il Campionato Europeo.

Genuflesso dinanzi a Papa Giovanni Paolo II, questa l’immagine che conservo di lui e risalente al 4 set. 1999, quando accompagnato dal sindaco De Luca e dal presidente della Provincia Andria fu ricevuto dal Papa davanti a migliaia di fedeli nel parco del seminario di Pontecagnano: erano passati pochi mesi dalla tragedia del figlio Simone e il Papa in persona volle confortarlo. Fu, quello, un momento altamente emotivo tra il silenzio commosso della gente, rotto da un lungo applauso.

Pubblicamente ed anche privatamente gli ho sempre espresso la mia convinzione che il dopo “rogo del treno dei tifosi” non fu gestito nel migliore dei modi sia da lui (direttamente interessato) che dalla stampa locale; era il momento di fare piazza pulita,  ma né lui e né la stampa riuscirono a staccarsi dalle imposizioni di alcuni facinorosi capi ultras che gestivano finanche le uscite pubbliche dei calciatori e, di riflesso, le cronache giornalistiche calcistiche. Ma questa è una vicenda molto brutta che ci porterebbe molto lontano.

Il giorno di Santo Stefano nella chiesa di San Demetrio sono stati celebrati i suoi funerali; di Lui rimane l’immagine di un uomo sereno, impegnato nel suo lavoro di funzionario dell’ex USL e profondamente innamorato del “suo” giornalismo sportivo.

 

 

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