Fonderie Pisano: proporre alternativa , non terrorizzare i lavoratori.

 

da Antonio Cortese (giornalista)

 

A Salerno un politico della città , Lorenzo Forte, di matrice rifondatrice di sinistra, che ho avuto il piacere di conoscere, ambientalista come pochi nel capoluogo si batte da anni per la chiusura del complesso. In settimana anche il governatore é arrivato ad ascoltarlo e alla conclusione dell’esigenza.

 

Sembrerebbe antidiluviano rievocare casi come le officine Marzotto o tanti altri esempi di industrie impedite da motivi “indigeni”; come a Napoli per l’Italsider, i paradisi di Coroglio e Nisida, ma ancora la maggior parte della classe politica vecchia e nuova in Campania non é dotata di alcun lume a riguardo; manca loro un pizzico di talento imprenditoriale oltre che responsabilità sociale. In questi anni abbiamo assistito anche alle urgenze Ilva nel golfo tarantino ma anche i più ignoranti in parlamento hanno preso a cuore la vicenda nel complesso, attirando professionisti, capitali, joint venture con altre aziende del settore.

 

Faccio un esempio: quando ai tempi della scuola e poi dell’università lavoravo per  “alternare” nelle discoteche, venendo dal liceo classico, e quindi non sopportando le canzonette commerciali, proposi almeno di  cambiare musica, invitando dj internazionali e di cominciare a proporre musiche “innovative” senza precludermi conoscenze che quindi con tale iniziativa accorsero entusiaste da tutta Italia, con pullman da Modena, Padova, Milano, dalla Sicilia ed alto gradimento da parte delle zone napoletane.  A contatto con p.r, baristi, autisti, tassisti, guardarobieri e buttafuori realizzavo anche queste professioni che allora nel mondo della notte erano ritenuti ruoli come altri e di bassissimo profilo. Palinuro e tutto il Cilento per quattro anni furono invase da circa due milioni di turisti a stagione, con gente che per venire a ballare fittava le case fino a Tortorella o Perdifumo. Poi mi laureai e andai a Terni, ma questa é un’altra storia: poi però il Cilento rimase per anni in crisi “balneare”.

 

Non sono imprenditore siderurgico o ambientalista ma constatare che ancora da queste parti non si sia capito il senso della politica , della politica attiva o fattiva, ma con persone che sono state elette per fare semplicemente i burocrati e anche male, é desolante.

 

I lavoratori delle fonderie fanno bene a fare picchetto perché oltre al proprio stipendio e alle proprie famiglie stanno difendendo l’imprenditoria.

 

 

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